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Perché riusciamo a svegliarci alla fermata giusta in metro

Immagine di copertina
Un uomo addormentato sulla metropolitana di New York nel 2016. Credit: Reuters

Anche quando il sonno sembra più pesante del solito, è raro che un pisolino da pendolare duri oltre il dovuto. Ecco spiegato il motivo

Se ogni giorno prendete un mezzo pubblico come un treno o una metropolitana per andare a lavoro o a scuola, probabilmente conoscete già il fenomeno di quelle persone – magari voi stessi – che riescono ad addormentarsi e poi svegliarsi proprio alla fermata giusta.

Anche quando il sonno sembra più pesante, e l’orario del viaggio sembrerebbe perfetto per favorire il sonno, è raro che un pisolino da pendolare duri oltre il dovuto, portando il viaggiatore al capolinea o comunque oltre la propria fermata.

Com’è possibile? Secondo Marc Leavey, dottore del Maryland, e Ronald Chervin, direttore del Centro disturbi del sonno alla Michigan Medicine, può capitare che il corpo si abitui a svegliarsi a un determinato momento, soprattutto se si tratta di un percorso quotidiano. Un po’ come succede con lo svegliarsi all’orario giusto al mattino anche senza sveglia.

Un altro motivo riguarda il fatto che spesso in queste occasioni c’è un segnale acustico o una voce che annuncia la fermata, il che fa sì che, anche dormendo, il nostro cervello sappia in ogni caso che siamo arrivati a destinazione.

Uno studio del 2013 ha rilevato che durante il sonno il nostro cervello reagisce in modo diverso quando si sente il proprio nome rispetto ai nomi di altre persone, indicando quindi la possibilità di inibire alcune elaborazioni sonore durante il sonno e invece “lasciarne passare” altre.

Naturalmente, se queste funzioni del cervello hanno spesso effetto, questo non accade sempre. “Se si è in fase REM, è molto più difficile svegliarsi”, spiega Leavey. “È più probabile che ci si senta stanchi o disorientati quando ci si sveglia mentre si sogna – quindi se si sta dormendo da più di 20 minuti. Potrebbe risultare più difficile svegliarsi da questo stato”.

Questo è particolarmente vero per chi dorme poco di notte, che più probabilmente di altri entrerà in stadi del sonno più profondi più velocemente, e potrà avere più problemi a svegliarsi in un momento specifico.

In ogni caso, ci si può aiutare inizialmente con una sveglia e con l’abitudine di spostarsi sempre allo stesso orario, in attesa che poi il proprio orologio interno insegni al nostro corpo qual è la routine da seguire e faccia sì che il risveglio diventi automatico.

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