Pedro Sanchez, chi è il candidato del PSOE (Socialisti) alle elezioni in Spagna
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Il candidato del Partito Socialista Spagnolo (PSOE) alle elezioni generali iberiche di domenica 28 aprile 2019 è Pedro Sanchez, attuale premier, presidente del governo da giugno 2018. Ha 47 anni, è un economista e docente universitario, professore presso la facoltà di Giurisprudenza e Commercio dell’Università Camilo José Cela di Madrid, ed è segretario del suo partito. Negli ultimi mesi è stato a capo di un esecutivo di minoranza.
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Sanchez fa parte del Partito Socialista dal 1993. Ne è diventato segretario generale nel 2014. Un primo incarico per formare un governo gli fu affidato da re Filippo VI nel 2016, un tentativo poi fallito. Ma oggi è il grande favorito per il successo, anche se il quadro politico è estremamente frammentato. Secondo i sondaggisti i socialisti potrebbero ottenere circa il 30% dei consensi su scala nazionale e conquistare oltre 130 seggi al Congresso dei Deputati, la camera bassa che vota la fiducia al governo, composta da 350 membri.
Il PSOE dovrebbe risultare prima forza del Paese anche se non dovrebbe raggiungere da solo l’asticella della maggioranza assoluta, la quota 176 seggi. Sanchez potrebbe allearsi con la sinistra radicale di Podemos ma non è escluso un un tentativo di accordo con i centristi liberali di Ciudadanos, che però hanno detto di no all’intesa. Il premier ha comunque escluso ogni tipo di collaborazione con i Popolari e con la destra estrema e ultraconservatrice di Vox.
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Pedro Sanchez in campagna elettorale ha parlato molto di welfare, di lotta alle disuguaglianze e all’esclusione. Per quanto riguarda la questione catalana, il segretario socialista è aperto al confronto con gli indipendentisti ma è chiaro che non autorizzerà alcun referendum.
In Spagna si vota per le elezioni generali per la terza volta dal 2015. Gli elettori sono chiamati alle urne, a due anni dalle ultime politiche e ad appena un mese dalle Europee, proprio dopo il tentativo fallito di Sanchez di far approvare la legge di bilancio per il 2019. Decisivo è stato il mancato appoggio dei secessionisti della Catalogna.