Il regista Paul Haggis condannato per stupro: fu arrestato mentre si trovava in Italia
Dopo due settimane di processo civile a Manhattan, il regista Premio Oscar di “Crash” Paul Haggis è stato condannato a pagare 7,5 milioni di dollari alla promoter di eventi cinematografici Haleigh Breest, che nel 2017 lo aveva accusato di averla violentata quattro anni prima. Haggis è stato riconosciuto colpevole per lo stupro, che sarebbe avvenuto nel suo loft di Soho. Dall’azione legale civile si evince che, dopo una prima, Haggis avesse invitato Breest nella sua abitazione a New York dove l’aveva costretta a un atto di sesso orale e poi l’aveva stuprata. La donna ha affermato di essere stata invece aggredita sessualmente la sera del 31 gennaio 2013.
“Il danno emotivo e psicologico alla signora Breest dall’attacco non può essere sopravvalutato: è stato profondo e duraturo”, si legge nella denuncia. Il regista, che non deve risponderne penalmente, aveva replicato che il rapporto sessuale era stato consensuale. Haggis fu arrestato in Italia lo scorso giugno mentre si trovava in Puglia. La giuria ha impiegato quasi sei ore prima di raggiungere il verdetto di accoglimento della versione della vittima, che ha affermato di non aver rifiutato l’invito a casa di Haggis a causa della sua fama come vip di Hollywood.
Nei primi mesi del movimento Me Too nato dopo lo scandalo sessuale che ha investito l’ex boss di Miramax Harvey Weinstein, la promoter – all’epoca dei fatti 26enne – ha deciso di denunciare il regista. Al momento della lettura del verdetto, Haggis era presente in aula. Ha guardato le figlie dicendo loro “è tutto ok”. I suoi avvocati non hanno ancora fatto sapere se intenderà presentare ricorso. In una dichiarazione alla CNN, il legale di Haggis, Priya Chaudhry ha dichiarato: “Siamo delusi e scioccati da questo verdetto”. Dopo la denuncia di Breest a fine 2017, altre tre donne si erano fatte coraggio e avevano denunciato Haggis nel 2018 per stupro e aggressione sessuale.