Egitto, Patrick Zaky resta in carcere dopo oltre 18 mesi di detenzione senza processo
Patrick Zaky resta in carcere
Un ulteriore rinvio della scarcerazione e altri giorni di carcere per Patrick Zaky, il ricercatore egiziano che studia all’Università di Bologna, detenuto in Egitto senza processo da 18 mesi e mezzo.
A dare la notizia oggi, 22 agosto 2021, una legale di Zaki, Hoda Nasrallah, che però non ha potuto precisare per quanti giorni lo studente dovrà ancora restare in carcere: questo verrà notificato “lunedì o martedì”, ha aggiunto l’avvocato parlando dell’esito dell’udienza. Lo studente egiziano si trova nella prigione di Tora, al Cairo, da un anno e mezzo con l’accusa di propaganda sovversiva su Internet.
Secondo gli attivisti della pagina Facebook Patrick Libero, l’udienza di oggi si è svolta mentre i cristiani copti celebrano la festa della Vergine Maria, che è la santa patrona di Patrick. Sulla stessa pagina arriva poi un ulteriore appello, stavolta non ai carcerieri, ormai sordi alle parole degli attivisti e della comunità internazionale, ma ai cittadini comuni.
“Crediamo che Patrick possa tornare con noi da un giorno all’altro e abbiamo fiducia che il nostro amore trascenderà le mura della prigione, l’ingiustizia e l’odio”, si legge sulla pagina.” Sappiamo che siete state/i con noi per tanto tempo ma lui ha ancora bisogno del vostro sostegno, continuate a parlare di Patrick, continuate a chiedere la sua libertà e continuate a combattere per lui”.
Al termine dell’udienza, i diplomatici delle ambasciate di Italia, Regno Unito e Stati Uniti hanno potuto parlare con l’avvocatessa di Zaki, Hoda Nasrallah, dopo aver depositato una comunicazione scritta per segnalare al giudice l’interesse per il caso e la volontà di riprendere ad assistere alle udienze. Da mesi infatti a nessun esterno, diplomatici compresi, è più consentito l’accesso al Tribunale per la sicurezza di Stato, annesso al carcere di Tora.
Le accuse nei confronti di Patrick George Zaki
Il leader del Movimento 6 aprile, Sayed E. Nasr, ha fornito in esclusiva a TPI i capi d’accusa nei confronti di Patrick George Zaki. Il giovane attivista è accusato di diffondere false notizie, anche tramite i propri account social, con lo scopo di disturbare l’ordine pubblico e mettere in pericolo la sicurezza nazionale; di incitare a proteste non autorizzate, con l’obiettivo di screditare il prestigio dello Stato e rovesciare il governo; di fare propaganda con il fine di cambiare i principi basilari della costituzione e soprattutto di promuovere comportamenti violenti e crimini di matrice terroristica. Secondo Amnesty International, Patrick Zaky rischia fino a 25 anni di carcere.