Egitto, Patrick Zaky resta in carcere per altri 45 giorni
Respinto il ricorso della difesa del ricercatore egiziano che studia all'Università di Bologna, in carcere dal 7 febbraio
Patrick Zaky resta in carcere
Non si contano più i rinvii per la scarcerazione di Patrick Zaky, il ricercatore egiziano che studia all’Università di Bologna, in carcere dal 7 febbraio. La detenzione in Egitto del 27enne è stata confermata oggi, lunedì 7 dicembre, per altri 45 giorni da una corte antiterrorismo del Cairo. Lo ha riferito in un tweet l’ong Eipr (Egyptian initiative for human rights) di cui fa parte lo studente egiziano.
Secondo Amnesty International Patrick Zaky rischia fino a 25 anni di carcere. “Dopo ore di attesa questa decisione vergognosa e sconcertante di rinnovare di altri 45 giorni la detenzione di Patrick Zaky lascia senza fiato e sgomenti. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. “Patrick terminerà questo anno terribile nella prigione di Tora”, sottolinea Noury, lanciando un appello: “È veramente il momento che ci sia un’azione internazionale guidata e promossa dall’Italia per salvare questo ragazzo, questa storia anche italiana, dall’orrore del carcere di Tora in Egitto”. (Qui Cos’è Tora, il carcere di massima sicurezza dove è detenuto Patrick Zaky)
Intanto è stato confermato il congelamento dei beni dei tre attivisti dell’Eipr liberati giovedì scorso. Una fonte di Eipr ha detto che il giudice ha deciso “senza ascoltare neanche una parola della difesa”. “Abbiamo chiesto di parlare e ci è stato negato. Non è stata presentata nessuna prova e neanche una prova dell’ordine di congelamento dei beni. Abbiamo chiesto di leggerlo e non c’è stato consentito”.
Le accuse nei confronti di Patrick George Zaki
Il leader del Movimento 6 aprile, Sayed E. Nasr, ha fornito in esclusiva a TPI i capi d’accusa nei confronti di Patrick George Zaki. Il giovane attivista è accusato di diffondere false notizie, anche tramite i propri account social, con lo scopo di disturbare l’ordine pubblico e mettere in pericolo la sicurezza nazionale; di incitare a proteste non autorizzate, con l’obiettivo di screditare il prestigio dello Stato e rovesciare il governo; di fare propaganda con il fine di cambiare i principi basilari della costituzione e soprattutto di promuovere comportamenti violenti e crimini di matrice terroristica.
Patrick Zaky, per la prima volta lo visita l’avvocato: “Dorme per terra”
Lo scorso 2 dicembre, per la prima volta in quasi dieci mesi di detenzione l’avvocata di Patrick Zaky, Huda Nasrallah, lo ha potuto visitare nella prigione del Cairo dove è detenuto da febbraio. Il giovane ha riferito di stare generalmente bene ma ha fatto sapere – per la prima volta – che ha sempre dormito per terra in cella, senza materasso. Ha chiesto quindi una pomata e possibilmente alcune fasciature per la schiena per alleviare i dolori che avverte. “La visita è stata generalmente piacevole, sono stati contenti di poter parlare tra loro per un po’ – in presenza di un agente – e lui le ha raccontato un po’ della sua situazione”, si legge nell’account di Free Patrick. “Huda è rimasta sorpresa nel sapere che da quando è stato arrestato dorme per terra, cosa di cui non aveva mai parlato né si era mai lamentato prima, e l’unico motivo per cui lo ha fatto ora è che ha chiesto una pomata e una fasciatura di sostegno per la schiena, visto che soffre di mal di schiena”, si legge ancora nel resoconto del colloquio. “I genitori di Patrick sono preoccupati perché non si è mai lamentato di questi problemi di salute prima d’ora, ed è noto per non lamentarsi e sopportare il dolore fisico senza chiedere aiuto, il fatto che abbia chiaramente chiesto aiuto ci rende davvero preoccupati per le sue condizioni di salute che potrebbero solo peggiorare con il freddo“, spiegano i suoi difensori.