Il parlamento turco verso l’approvazione della riforma costituzionale
La nuova costituzione conferirà maggiori poteri al presidente, incluso quello di nomare e licenziare i ministri
Il parlamento turco ha dato la sua approvazione preliminare alla nuova costituzione che conferisce al presidente Recep Tayyip Erdogan maggiori poteri, domenica 15 gennaio 2017.
Se il parlamento confermerà il testo alla seconda votazione, prevista per questa stessa settimana, la riforma costituzionale sarà sottoposta a referendum.
Il dibattito in aula è stato acceso e la settimana scorsa ci sono stati scontri violenti tra i deputati: i membri del partito di Erdogan Akp si sono azzuffati con quelli della formazione d’opposizione Partito popolare repubblicano.
Il Partito democratico del popolo, filo curdo, ha invece boicottato il voto.
I critici ritengono che Erdogan intenda rafforzare la propria presa sul potere e temono una deriva autoritaria, ma il presidente sostiene che la riforma non fa altro che avvicinare il sistema turco a quello francese o statunitense.
La nuova costituzione consentirà al presidente della repubblica di nominare e licenziare i ministri e abolirà la figura di primo ministro. Ci sarà, tuttavia, almeno un vice-presidente.
In Turchia vige lo stato di emergenza sin dal tentativo di golpe di luglio 2016. È stato infatti esteso dopo una serie di gravi attacchi terroristici, sia di matrice curda che islamista, nel paese.
Erdogan è alla guida della Turchia dal 2002. È stato primo ministro per 11 anni prima di diventare il primo presidente eletto direttamente dai cittadini nel 2014. La figura del presidente doveva avere un ruolo meramente cerimoniale.
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