La Knesset ha approvato una legge per bloccare l’accesso a chi boicotta Israele
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Il provvedimento riguarderà chi non risiede permanentemente nel paese
Il parlamento israeliano ha approvato una legge per impedire l’accesso nel suo territorio di coloro che hanno in passato boicottato il paese. “Non sarà dato un visto alle persone che non sono cittadini israeliani o residenti di lungo periodo se in maniera individuale o con la loro organizzazione hanno incitato pubblicamente al boicottaggio o vi hanno preso parte”, si legge nella nota della Knesset.
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Negli ultimi 50 anni di storia, da quando cioè è cominciata l’occupazione dei territori palestinesi, Israele è stato oggetto di diverse campagne di opposizione. E solo negli ultimi tempi ha deciso di prendere dei provvedimenti legali a riguardo.
Il movimento che promuove il boicottaggio nei confronti di Israele (il Boycott, Divestment and Sanctions movement) richiede con le sue azioni soprattutto il ritiro della presenza israeliana dai territori occupati. Dal punto di vista israeliano si tratta di gruppi antisemiti che rappresentano una minaccia strategica per la nazione.
Secondo il giornale Haaretz la formulazione della legge lascerebbe aperta la possibilità di includere nel provvedimento di blocco anche i palestinesi che risiedono temporaneamente nel paese in attesa di un permesso permanente. Questa situazione riguarda soprattutto le richieste di ricongiungimento familiare.
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