Cos’è il Parlamento Europeo e come funziona
Cos’è il Parlamento Europeo e come funziona
Il Parlamento europeo (anche noto come Europarlamento o Eurocamera), i cui membri vengono eletti ogni 5 anni con le “famose” elezioni europee (le prossime sono in programma dal 6 al 9 giugno 2024), è un’istituzione di tipo parlamentare che rappresenta i popoli dell’Unione europea. Si tratta dell’unica istituzione europea a essere eletta direttamente dai cittadini dell’Unione.
Il Parlamento europeo esercita la funzione legislativa dell’UE assieme al Consiglio dell’Unione europea e in alcuni casi stabiliti dai trattati ha il potere di iniziativa legislativa, che generalmente spetta alla Commissione europea.
Dal 1979 viene eletto direttamente ogni cinque anni a suffragio universale. Per lungo tempo alle sue elezioni l’affluenza alle urne è stata bassa, arrivando a toccare nel 2014 il 42,54 per cento di tutti gli aventi diritto. Nel 2019, però, per la prima volta dopo 20 anni, si è avuta una partecipazione superiore al 50 per cento (pari esattamente al 50,97 per cento). La speranza è ovviamente che nel 2024 la partecipazioni continui ad aumentare.
Dal dicembre 2009, con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento europeo era composto da 750 deputati più il presidente (in precedenza erano 766). A seguito della Brexit, avvenuta il 31 gennaio 2020, il numero dei seggi era stato ridotto a 705 compreso il presidente, ma nel settembre 2023 il Consiglio europeo ha deciso che, a partire dalla prossima legislatura, i seggi siano portati a 720, distribuendone 15 tra dodici Stati membri. Il corpo elettorale del Parlamento europeo costituisce inoltre il più grande elettorato democratico trans-nazionale nel mondo (circa 375 milioni di aventi diritto al voto nel 2009).
È la “prima istituzione” dell’UE (menzionata per prima nei trattati, avendo la precedenza cerimoniale su tutte le altre autorità a livello europeo), e condivide la funzione legislativa con il Consiglio (tranne che in alcune aree dove si applicano procedure legislative speciali), partecipa inoltre alla procedura di approvazione del bilancio dell’UE, elegge il Presidente della Commissione e approva (o respinge) la nomina della Commissione nel suo insieme, può anche forzare le dimissioni dell’intera Commissione attraverso l’adozione di una mozione di censura. In generale esercita un controllo politico sulla Commissione mediante l’approvazione di mozioni e dichiarazioni; ad esempio può sollecitare la Commissione a esercitare l’iniziativa legislativa in una determinata materia.
L’attuale Presidente del Parlamento europeo è Roberta Metsola, eletta il 18 gennaio 2022. La sede ufficiale è a Strasburgo, dove si celebrano le sessioni plenarie, mentre le riunioni delle commissioni si svolgono a Bruxelles. A Lussemburgo c’è invece la sede del Segretariato generale del Parlamento europeo.
I membri
Veniamo ai membri del Parlamento europeo. Il numero di seggi assegnati a ciascuno Stato aderente all’Unione europea è stabilito in base alla sua popolazione, secondo un criterio di “proporzionalità degressiva”. Ciò vale a dire che più popoloso è il Paese e maggiore è il numero di cittadini del medesimo che vengono rappresentati da un singolo eurodeputato. Di conseguenza, un elettore maltese ha circa dieci volte più influenza rispetto a un elettore tedesco: fino al 2014, la Germania (80,9 milioni di abitanti) eleggeva 96 europarlamentari, vale a dire uno ogni 843.000 abitanti, mentre Malta (0,4 milioni di abitanti) disponeva di 6 seggi, ossia uno ogni 70.000 abitanti.
Il nuovo sistema di attribuzione attuato nel quadro delle novità apportate dal Trattato di Lisbona ha lo scopo di evitare la negoziazione sui seggi quando le loro proporzioni devono essere riviste per riflettere i cambiamenti demografici. I collegi elettorali vengono formati in base alla seguente regola: in cinque Stati dell’Unione europea (Belgio, Francia, Irlanda, Italia e Polonia) il proprio territorio viene suddiviso in un certo numero di circoscrizioni mentre negli altri ventidue l’intero suolo nazionale ne forma una sola. Tutti i Paesi interessati hanno lo stesso sistema per l’elezione degli eurodeputati ma ognuna di esse adotta una propria procedura per stabilire i requisiti di eleggibilità, le modalità di scrutinio e quelle della presentazione delle candidature. Le elezioni per la formazione del Parlamento europeo devono tenersi in tutta l’UE tra un giovedì mattina e la domenica immediatamente successiva. Nel 2024 dal 6 al 9 giugno.
Gli eurodeputati sono organizzati in diversi gruppi parlamentari, compreso quello dei non iscritti dedicato a chi non si riconosce in nessuno dei gruppi costituiti. Perché un gruppo parlamentare possa essere riconosciuto occorrono almeno 25 deputati eletti in almeno un quarto degli stati, che possono afferire a diversi partiti politici. Essi lavorano suddivisi in 20 commissioni. Una volta riconosciuti, i gruppi ricevono sovvenzioni finanziarie dal parlamento e gli vengono garantiti posti nei comitati: un incentivo alla loro formazione.
I due gruppi più grandi sono il Partito Popolare Europeo (PPE) e l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D). Nessun singolo gruppo ha mai avuto una maggioranza assoluta. Per via delle ampie alleanze che stipulano i partiti nazionali, i partiti europei appaiono molto decentrati e quindi hanno più in comune con partiti tipici degli stati federali, come la Germania o gli Stati Uniti, che gli Stati unitari come sono la maggioranza degli Stati dell’Unione europea.
Come funziona
Il Parlamento europeo si riunisce e delibera in sedute aperte al pubblico. Tutte le sue risoluzioni e discussioni sono pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. I deputati europei si riuniscono in seduta plenaria una settimana al mese (tornata) nella sede di Strasburgo. Alcune tornate supplementari di due giorni si svolgono a Bruxelles. Il Parlamento ha il potere di riunirsi senza essere convocato da un’altra autorità. Le sue riunioni sono parzialmente regolate dai trattati, altrimenti spetta al Parlamento stesso di stabilire il proprio “regolamento interno” (regolamento che disciplina il parlamento).
Due settimane al mese sono invece riservate alle riunioni delle commissioni parlamentari che si tengono a Bruxelles. La settimana restante è dedicata alle riunioni dei singoli gruppi politici. La maggior parte dei deputati è iscritta a un gruppo politico: prima del voto della plenaria sulle relazioni preparate dalle commissioni parlamentari, i gruppi politici ne esaminano il contenuto e spesso presentano emendamenti. Le venti commissioni parlamentari preparano i lavori delle tornate del Parlamento. Le commissioni elaborano e approvano relazioni sulle proposte legislative e relazioni di iniziativa.