Il parlamento europeo approva le nuove regole sulla protezione dei dati personali su internet
Le nuove norme sostituiscono quelle del 1995, divenute ormai obsolete. Ecco cosa cambia
Il parlamento europeo ha approvato le nuove norme sulla protezione dei dati personali su internet, che vanno a sostituire quelle precedentemente adottate dall’Unione europea nel 1995.
La necessità di approvare una nuova regolamentazione è stata resa necessaria principalmente dal fatto che quella in vigore, realizzata quando internet non aveva ancora la diffusione né le funzionalità di oggi, si era resa obsoleta.
Già a ottobre del 2015 il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione sulla massima sorveglianza dei dati personali.
Le nuove norme includono disposizioni su materie chiave del trattamento dei dati personali, come il diritto all’oblio, le condizioni per un consenso più chiaro possibile per il trattamento dei dati personali di ciascun individuo, il diritto a trasmettere i propri dati a un altro titolare del trattamento, il diritto a venire a conoscenza di hackeraggi e violazioni dei propri dati, la garanzia che le regole sulla privacy vengano esposte con un linguaggio chiaro e la disposizione di una multa pari a fino il 4 per cento del fatturato annuo per le aziende che violano queste disposizioni.
A guidare l’iter di queste nuove regole è stato l’europarlamentare tedesco dei Verdi Jan Philippe Albrecht, che ha definito l’approvazione come “un sì forte dell’Europa ai diritti dei consumatori e alla concorrenza nell’era digitale”.
Le norme includono anche una serie di regolamentazioni circa il trasferimento di dati a fini giudiziari e di polizia all’interno dei paesi dell’Unione europea. Per la prima volta vengono chiarite alcune norme minime sul trattamento dei dati personali per fini di polizia.
“Stabilendo standard europei per lo scambio di informazioni tra le autorità, la direttiva sulla protezione dei dati diventerà uno strumento potente e utile che aiuterà le autorità a trasferire dati personali in maniera semplice ed efficiente e, allo stesso tempo, rinforza il rispetto del diritto fondamentale alla privacy” ha riferito riguardo la legge l’europarlamentare estone Marju Lauristin, membro del gruppo Socialisti e Democratici.