Un uomo è morto dissolto nelle acque termali di Yellowstone
Il rapporto ufficiale diffuso dalle autorità locali conferma che il corpo del giovane si è sciolto a causa dell'acidità e dell'elevata temperatura dell'acqua
Durante un’escursione nel parco nazionale di Yellowstone, negli Stati Uniti, lo scorso giugno, la voglia di trovare un punto in cui immergersi e nuotare aveva spinto Colin Scott e sua sorella Sable ad abbandonare il percorso sicuro indicato dalle autorità del parco e di inoltrarsi nel bosco all’avventura. Nessuno dei due poteva certamente immaginare l’epilogo drammatico di quella giornata all’aria aperta.
Una volta raggiunta una sorgente naturale di acqua termale, Colin si è avvicinato al bordo della pozza nel tentativo di testare la temperatura, ma è scivolato dentro perdendo la vita.
Una morte atroce, hanno dichiarato le autorità locali a distanza di cinque mesi dall’incidente che ha coinvolto il giovane di 23 anni. La fine drammatica di Colin è stata immortalata in un video girato dalla sorella, ma le autorità hanno deciso di non diffondere quelle immagini per rispetto della famiglia.
I macabri dettagli della fine di Colin sono venuti alla luce grazie all’insistenza di un quotidiano locale perché fossero resi noti i risultati delle indagini, e il rapporto delle autorità locali è stato infine diffuso giovedì 17 novembre.
Il corpo del giovane si è letteralmente sciolto nelle acque del Geyser Norris Basin, nel parco nazionale fondato nel 1872 che si estende in gran parte nello stato del Wyoming e attraversa alcune aree del Montana e dell’Idaho.
“L’intera area è geotermicamente attiva”, ha dichiarato il vice capo del corpo dei rangers di Yellowstone, Lorant Veress, che ha raccontato la storia. “Abbiamo preso delle misure di sicurezza chiudendo l’intera area e invitando gli escursionisti a non intraprendere percorsi non segnalati al fine di garantire la loro incolumità. Quello è un ambiente che non perdona”.
Yellowstone è famosa per la sua natura incontaminata, la fitta vegetazione e le sorgenti termali, ma il vice capo ha sottolineato che si tratta di una zona estremamente pericolosa. I due fratelli stavano cercando un punto dove potersi immergere, nonostante i segnali di pericolo e avvertimento disseminati lungo i percorsi.
Le squadre di soccorso inviate sul luogo dell’incidente hanno individuato il corpo di Colin nello specchio d’acqua, ma hanno dovuto abbandonare ogni tentativo di recuperarlo a causa della scarsa luce disponibile e dell’approssimarsi di un temporale.
Il giorno dopo i resti del ragazzo erano scomparsi: “In poco tempo, gran parte del corpo si era dissolto”, ha dichiarato Veress alla Bbc.
Il rapporto sull’incidente ha chiarito le ragioni per cui non è stato possibile trovare i resti del giovane: la dissoluzione del corpo è avvenuta a causa dell’elevato tasso di acidità e della temperatura estremamente elevate dell’acqua.
Le temperature dell’acqua delle sorgenti naturali termali raggiungono di norma i 93 gradi centigradi, ma nel momento in cui i soccorritori hanno individuato il corpo di Colin, hanno registrato una temperatura di oltre 100 gradi (a questa temperatura l’acqua comincia a bollire).
Il Geyser Norris Basin è il più caldo, il più vecchio e soprattutto il più attivo delle zone termali del parco nazionale. Inoltre, l’area del parco dove è avvenuto l’incidente si trova ai margini della famosa caldera di Yellowstone, detta anche “supervulcano” o “punto caldo”, dove si registrano importanti attività di natura geotermica e che ha il potenziale di scatenare un’imponente eruzione
Tuttavia, gli esperti dell’US Geological Survey che monitorano con attenzione la zona, hanno precisato che “la possibilità che si verifichino questo tipo di eruzioni a Yellowstone sono estremamente ridotte almeno per i prossimi millenni”.
Infine, sul sito web del parco nazionale sono elencate alcune raccomandazioni che invitano i visitatori a rimanere sulle passerelle ed evitare i percorsi alternativi, soprattutto nei pressi delle aree termali.