Il centro di detenzione di Manus Island è illegale, stabilisce la Papua Nuova Guinea
Circa 800 persone sono detenute nel centro per conto dell'Australia, che ha suscitato le critiche della comunità internazionale per il trattamento dei richiedenti asilo
La Corte Suprema della Papua Nuova Guinea (Png) ha stabilito martedì 26 aprile 2016 che la detenzione di richiedenti asilo sull’isola di Manus, appartenente alla Png, da parte dell’Australia è illegale e deve finire. Il verdetto rileva infatti che essa viola la costituzione del paese.
Secondo la controversa legislazione australiana in materia di immigrazione, chiunque venga intercettato mentre tenta di raggiungere l’Australia su una barca viene spedito nei campi di Nauru e Manus per le procedure amministrative, senza la possibilità di essere un giorno reinsediati nel paese come rifugiati.
Più di 800 persone sono attualmente detenute sull’isola di Manus per conto dell’Australia. Il centro detentivo di Nauru ospita altre 500 persone circa ed è stato aspramente criticato dalle Nazioni Unite e dalle agenzie per i diritti umani per le condizioni inumane e i rapporti che indicano i sistematici abusi su minori.
Il ministro per l’Immigrazione australiano Peter Dutton ha detto che la decisione della Corte Suprema della Png non cambierà la politica australiana di detenzione extra-territoriale.
“Non altera le politiche australiane rispetto alla protezione dei confini – esse restano invariate”, ha dichiarato Dutton.
“Coloro che si trovano nel Centro di smistamento regionale sull’isola di Manus e che ottengono lo status di rifugiati potranno insediarsi in Papua Nuova Guinea. Coloro che non otterranno lo status di rifugiati devono tornare nel proprio paese di origine”, ha aggiunto Dutton.
La politica australiana nei confronti dei richiedenti asilo ha attratto molte critiche a livello internazionale dai gruppi in difesa dei diritti umani.
“Alcune persone sono state detenute per più di tre anni, contravvenendo alle leggi della Papua Nuova Guinea, in condizioni oltraggiose”, ha dichiarato Elaine Pearson, il direttore nazionale di Human Right Watch.
“È ora di fermare gli abusi su persone vulnerabili che chiedono solo sicurezza e l’opportunità di ricostruire le proprie vite”, ha aggiunto Pearson.
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