Papa Francesco ha visitato il campo di sterminio di Auschwitz
Il pontefice in visita nel luogo degli orrori non ha voluto parlare, ma ha pregato in solitudine
Papa Francesco venerdì 29 luglio si è recato nel campo di concentramento nazista di Auschwitz, in cui oltre un milione di prigionieri, in maggioranza ebrei, furono uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il Pontefice ha varcato da solo il tristemente celebre cancello con la scritta Arbeit Macht Frei e ha camminato lungo il viale di ingresso, fermandosi infine a riflettere e pregare in solitudine.
Francesco, assorto con le mani unite in preghiera e gli occhi semichiusi è rimasto oltre 15 minuti su una panchina di fronte a una forca dove i nazisti impiccavano i prigionieri ribelli per incutere timore agli altri.
Poi si è spostato verso i “blocchi” dove si trovavano le camere a gas e ha salutato undici sopravvissuti.
Ha acceso una candela e l’ha deposta lungo il “muro della morte”, dove venivano fucilati i prigionieri e si è seduto su una sedia a pregare di fronte alla cella in cui fu rinchiuso il Santo francescano Massimiliano Kolbe, che morì di fame per salvare la vita a un compagno.
Francesco è il terzo papa ad aver pregato nel campo di concentramento nazista situato nell’attuale Polonia, ma a differenza dei predecessori, non ha voluto parlare degli orrori avvenuti nel luogo.
L’unico messaggio l’ha lasciato scritto nel libro d’onore di Auschwitz: “Signore, abbi pietà del tuo popolo, Signore perdona per tanta crudeltà”.