Papa Francesco, un complotto internazionale per farlo dimettere: ecco chi trama alle sue spalle
Una lobby punta a sfiancare il Pontefice e a influenzare la scelta del prossimo Papa: la tesi del giornalista francese Nicolas Senéze
Papa Francesco, un complotto per le dimissioni
Dall’America a Città del Vaticano, passando per Roma: si allargano i confini del presunto “complotto” internazionale contro Papa Francesco. Esiste una lobby cattolica, conservatrice e tradizionalista, che non apprezza le aperture di Bergoglio su tanti temi, dall’immigrazione, all’ambiente, fino alla pedofilia all’interno del clero. Una lobby che, pare, adesso stia tramando alle sue spalle per costringerlo alle dimissioni. Per sfiancarlo, con attacchi continui, fino a quando non deciderà di fare un passo indietro.
Il primo a parlare dei veleni che scorrono in Vaticano è stato il giornalista Nicolas Senéze, del quotidiano cattolico La Croix, che ha scritto un saggio, in vendita nelle librerie francesi, dal titolo “Come l’America vuole cambiare Papa” (Edition Bayard), che traccia la variegata geografia del fronte anti Bergoglio. Geografia che si è svelata meglio successivamente, dice lo scrittore francese, mostrando connessioni anche con l’entourage del presidente brasiliano Jair Bolsonaro fino a lambire, in Italia, la rete sovranista di Matteo Salvini.
Il ministro dell’Interno e leader della Lega, infatti, starebbe cavalcando il malcontento di una parte dei fedeli nei confronti di Bergoglio. C’è un gruppo di cattolici in Italia che è arrivato a definire il Papa eretico e illegittimo e che, sotto il profilo politico, si identifica con il nazionalismo e la xenofobia incarnati in Italia dalla Lega di Salvini.
La cronaca di Senéze inizia con gli attacchi frontali indirizzati a Bergoglio quando si trovava in Irlanda. L’ex nunzio a Washington, Carlo Maria Viganò, con una lettera ad alcuni blog di stampo conservatore, apriva ufficialmente la guerra al pontificato, mettendone in luce incoerenze e tatticismi, e chiedendogli risposte su alcune vicende interne alla Chiesa. Da allora il conflitto
Il Vaticano sminuisce
L’indiscrezione di un complotto per le dimissioni di Papa Francesco è stata confermata anche dal padre gesuita Arturo Sosa, preposito generale della Compagnia di Gesù. “Ci sono persone, dentro e fuori dalla Chiesa, che vorrebbero che Papa Francesco desse le dimissioni, ma il pontefice non lo farà”, assicura padre Sosa, al meeting di Comunione e liberazione.
L’obiettivo, infatti, potrebbe essere diverso. “Credo che la strategia finale di questi settori non sia tanto ‘costringere’ Papa Francesco a dimettersi – ha concluso Sosa – quanto incidere sull’elezione del prossimo pontefice, creando le condizioni affinché il prossimo Papa non continui ad approfondire il cammino che Francesco ha invece indicato e intrapreso”.
In Vaticano, invece, buttano acqua sul fuoco. “Il Papa è il Papa e guida la Chiesa in questo momento. Personalmente non sono a conoscenza di altro. E poi sono cose affiorate anche in altri periodi storici”, ha detto il cardinale Lorenzo Baldisseri, l’uomo che Francesco ha voluto a capo del Sinodo dei Vescovi, ridimensionando di importanza la lettura di chi vede nei continui attacchi a Papa Bergoglio un piano elaborato negli Usa per sfiancarlo e farlo dimettere.