Cambia il Padre Nostro: la nuova versione della preghiera in vigore dopo Pasqua
Nelle chiese italiane sarà recitata a partire dalla prima domenica di Avvento, il prossimo 29 novembre
Cambia il Padre Nostro: la nuova versione della preghiera in vigore dopo Pasqua
Il Padre Nostro cambia: la preghiera sarà pubblicata ufficialmente nella sua nuova versione italiana dopo Pasqua. Ad anticipare la notizia all’Adnkronos, a margine del Forum internazionale di Teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense, è monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto e importante teologo.
“Il Messale con la nuova versione del Padre Nostro uscirà subito dopo Pasqua (il 12 aprile, ndr)”, annuncia l’arcivescovo, mentre “l’uso liturgico della preghiera modificata sarà introdotto a partire dalle messe del 29 novembre prima domenica di Avvento”.
Mancano quindi due mesi e mezzo per l’approvazione ufficiale del nuovo testo modificato dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) anche su sollecitazione di Papa Francesco. Ma bisognerà aspettare dieci mesi per la sua introduzione nella celebrazione eucaristica.
La versione italiana della preghiera del Padre Nostro cambia nel punto in cui i fedeli chiedono a Dio “non indurci in tentazione“. La formula più corretta, presto adottata ufficialmente, sarà “non abbandonarci alla tentazione” (che ha prevalso sulle altre due ipotesi: “non lasciarci in tentazione” e “non abbandonarci nella tentazione”).
La frase è tradotta dal latino “et ne nos inducas in tentationem“: ma questa traduzione è ora ritenuta errata (la preghiera originale del Padre Nostro, scritta in greco nei Vangeli, non cambia).
Come ha più volte sottolineato Papa Bergoglio, “questa è una traduzione non buona. Sono io a cadere, non è Lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto. Un padre non fa questo, aiuta ad alzarsi subito. Chi ci induce in tentazione è Satana, è questo il mestiere di Satana”.