Otto poliziotti egiziani uccisi dall’Isis in un attacco nella periferia del Cairo
Gli agenti sono spesso bersaglio di attentati jihadisti dopo la destituzione del presidente Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli musulmani
Otto poliziotti sono stati uccisi in Egitto nella periferia sud del Cairo in un attacco rivendicato dal sedicente Stato islamico.
Secondo la ricostruzione delle autorità egiziane, quattro uomini armati sono scesi da un’automobile e hanno crivellato di colpi un veicolo delle forze di polizia in borghese, uccidendo tutte le persone che erano a bordo, tra cui un ufficiale.
Un testimone ha raccontato all’agenzia Reuters che gli attentatori indossavano alcune maschere. Gli aggressori dopo l’attacco sono riusciti a fuggire.
La Provincia del Sinai, gruppo in precedenza noto come Ansar Bait al Maqdis prima dell’affiliazione all’Isis, ha rivendicato sul web la responsabilità dell’attacco.
“Con l’aiuto di Dio, i soldati del califfo hanno attaccato un veicolo della polizia uccidendo otto rinnegati, tra cui il capitano di polizia Mohamed Hamed, vice capo investigatore di Helwan”, si legge nel comunicato diffuso su internet.
Il personale delle sicurezza dell’Egitto è spesso bersaglio di attacchi effettuati per lo più dai militanti nel Sinai, dopo l’estromissione del presidente Mohamed Morsi e del gruppo dirigenti dei Fratelli musulmani nel luglio 2013.