Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 13:07
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Orbán caccia l’Fmi

Immagine di copertina

Il premier ungherese ha chiesto al Fondo Monetario Internazionale di chiudere i suoi uffici a Budapest

Il premier ungherese Viktor Orbán si prepara alle elezioni politiche previste per il 2014 e sembra essere ai ferri corti con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi).

Orbán ha preso le redini del governo ungherese nel 2010 e, a causa delle sue politiche antidemocratiche, aveva già logorato i rapporti anche con Bruxelles.

In una lettera indirizzata a Christine Lagarde, direttore operativo del Fmi, il governatore della banca centrale ungherese, György Matolcsy, spiega che non è più necessario che l’organizzazione di Washington mantenga un ufficio di rappresentanza a Budapest, assicurando che l’Ungheria ripagherà in anticipo le ultime tranches del finanziamento contratto in seguito alla crisi del 2008.

L’Ungheria tenta di riprendere il controllo sull’economia del Paese prima delle nuove elezioni, liquidando al più presto i rimanenti 2.125 miliardi ricevuti dal Fmi. Il pacchetto di aiuti originale, per un totale di 25,5 miliardi, ha contribuito a salvare il paese dalla bancarotta.

L’obiettivo di Orbán è evitare ulteriori ingerenze del Fmi nel bilancio del Paese e dimostrare la capacità di governare autonomamente l’economia, evitando le politiche di austerity imposte dal Fondo in cambio dei sostanziosi prestiti.

Già nel febbraio 2013 il governo Orbán aveva emesso sui mercati finanziari il primo bond ungherese, un titolo di debito per raccogliere capitali nelle borse internazionali da investire nel Paese, primo e timido segnale di una autonoma sovranità economica.

Christine Lagarde ha fatto sapere che accetterà le istanze di Budapest ma che rimane in attesa di una richiesta ufficiale da parte del governo. Il governo confida nell’operatività del Fondo affinchè la sede venga chiusa prima delle prossime elezioni.

Ti potrebbe interessare
Esteri / I gruppi
di estrema destra
che bloccano gli aiuti
per Gaza
ricevono donazioni
dagli Usa
e da Israele
Esteri / Prima apparizione di Trump dopo l’attentato: l’ex presidente alla convention repubblicana con l’orecchio bendato. Scelto J.D. Vance come vice
Esteri / Gaza: 38.713 morti dal 7 ottobre. J.D. Vance a Israele: "Concluda la guerra al più presto"
Ti potrebbe interessare
Esteri / I gruppi
di estrema destra
che bloccano gli aiuti
per Gaza
ricevono donazioni
dagli Usa
e da Israele
Esteri / Prima apparizione di Trump dopo l’attentato: l’ex presidente alla convention repubblicana con l’orecchio bendato. Scelto J.D. Vance come vice
Esteri / Gaza: 38.713 morti dal 7 ottobre. J.D. Vance a Israele: "Concluda la guerra al più presto"
Esteri / Trump, archiviato il caso dei documenti riservati sottratti alla Casa Bianca: “Basta caccia alle streghe”
Esteri / Un nuovo video mostra l’attentatore di Trump mentre si arrampica sul tetto: il pubblico lo nota e richiama l’attenzione
Esteri / Russia, parlò del massacro di Bucha: la giornalista Masha Gessen condannata in contumacia a 8 anni
Esteri / Israele: poetessa palestinese Hanan Awwad fermata, aggredita e interrogata per ore sui suoi scritti
Esteri / Trump torna a parlare dopo l’attentato: “Grazie a Dio non sono morto. Ora ho l’occasione per unire gli Usa e il mondo intero”
Esteri / Gaza, l'Unrwa: "Ci vorranno 15 anni per rimuovere le macerie nella Striscia". Media libanesi: "In settimana in Qatar riprendono i negoziati per la tregua"
Esteri / Chi era Thomas Matthew Crooks, l’attentatore di Donald Trump | VIDEO