L’Onu chiede ai paesi europei di non inviare richiedenti asilo in Ungheria
Secondo l'Alto Commissario Onu per i rifugiati la legge ungherese sulla detenzione dei migranti non sarebbe conforme al diritto internazionale
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto il 10 aprile alle nazioni europee di non inviare i richiedenti asilo verso l’Ungheria fino a che la legge del paese non si adeguerà al diritto internazionale. Lo stato ha adottato un provvedimento che prevede la detenzione obbligatoria dei migranti in attesa del riconoscimento della protezione.
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Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha definito l’immigrazione di massa una minaccia all’equilibrio socio-economico dell’Europa e un “cavallo di troia” per il terrorismo. L’Ungheria è dal 2015 uno degli snodi principali degli arrivi nel vecchio continente.
“Da quando è entrata in vigore la legge, il 28 marzo, i nuovi richiedenti asilo, compresi i bambini sono detenuti in container circondati da filo spinato per tutto il periodo in cui fanno richiesta di asilo”, ha detto in un comunicato Filippo Grandi, Alto Commissario Onu per i rifugiati. Secondo i dati in possesso delle Nazioni Unite, ci sarebbero 110 persone, compresi quattro minori non accompagnati nei centri di detenzione ungheresi.
La richiesta dell’Onu di sospendere i trasferimenti legati alla Convenzione di Dublino è una reazione alle violenze e ai maltrattamenti denunciati ai danni di persone che attraversano il confine con l’Ungheria.
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