Onu: lo stupro è parte della “strategia militare” delle forze russe in Ucraina
Onu: lo stupro è parte della “strategia militare” delle forze russe in Ucraina
Una “tattica deliberata per disumanizzare le vittime”. Secondo le Nazioni Unite, gli stupri e le violenze sessuali commessi dalle forze russe in Ucraina fanno parte di una “strategia militare”. Lo ha sottolineato la rappresentante speciale dell’Onu sulla violenza sessuale nei conflitti, Pramila Patten, che ha accusato le forze di Mosca di impiegare “una tattica deliberata per disumanizzare le vittime”. “Ci sono tutte le indicazioni”, ha detto in un’intervista ad Afp, alla domanda se lo stupro sia usato come arma di guerra in Ucraina.
Le Nazioni Unite hanno verificato “più di cento casi” di stupri o aggressioni sessuali in Ucraina da quando la Russia ha invaso lo scorso febbraio, ha detto Patten, facendo riferimento a un rapporto pubblicato dall’Onu nelle scorse settimane. Questo “ha confermato i crimini contro l’umanità commessi dalle forze russe”, ha aggiunto la diplomatica mauriziana.
“Quando le donne vengono trattenute per giorni e violentate, quando inizi a violentare ragazzini e uomini, quando vedi una serie di mutilazioni genitali, quando senti le donne testimoniare di soldati russi dotati di Viagra, è chiaramente una strategia militare”, ha detto Patten, ricordando che, secondo le testimonianze raccolte, l’età delle vittime di violenze sessuali “varia dai quattro agli 82 anni”. “Quando le vittime riferiscono ciò che è stato detto durante gli stupri, è chiaramente una tattica deliberata per disumanizzare le vittime”, ha evidenziato.
Secondo la rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, i casi segnalati “sono solo la punta dell’iceberg”. “È molto difficile avere statistiche affidabili durante un conflitto ancora in corso e i numeri non rifletteranno mai la realtà, perché la violenza sessuale è un crimine silenzioso”, ha detto Patten.