L’Onu lancia l’allarme per le esecuzioni pubbliche di Hamas a Gaza
Dall'inizio dell'anno tredici persone sono state condannate a morte, almeno tre delle quali con l’accusa di essere dei collaborazionisti di Israele
Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione alla notizia che Hamas intende eseguire delle condanne a morte nei territori di Gaza, controllati dal gruppo islamista.
Mercoledì 25 maggio 2016, Hamas ha fatto approvare dai suoi membri in seno al parlamento palestinese una misura che gli consente di pronunciare sentenze di morte senza l’approvazione del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, che ha i suoi uffici in Cisgiordania.
Tuttavia l’assemblea legislativa non si riunisce dal 2007 quando, in seguito al confronto violento con Fatah, l’organizzazione del presidente Abbas, Hamas ha stabilito il proprio controllo sulla striscia di Gaza.
Secondo il movimento, la misura è importante per il mantenimento della pace civile. Tredici persone sono state condannate a morte dall’inizio dell’anno, almeno tre delle quali con l’accusa di essere dei collaborazionisti di Israele.
Nickolay Mladenov, l’inviato speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, ha espresso seri dubbi rispetto al fatto che le pene capitali vengano comminate secondo gli standard di un processo equo, e ha anche lanciato l’allarme che le esecuzioni potrebbero essere pubbliche, istanza proibita dal diritto internazionale.