L’Oms dice no ai certificati di vaccinazione obbligatori: “Non è sicuro che il vaccino fermi la trasmissione”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ribadisce il suo rifiuto rispetto al certificato di vaccino obbligatorio. Il motivo? “L’incertezza sul fatto che le vaccinazioni impediranno la trasmissione del virus”, afferma oggi – 6 aprile – la portavoce dell’Oms Margaret Harris.
I dubbi che si pone l’Oms non significano però una sfiducia nel vaccino e nella sua efficacia. Se mai l’incertezza riguardano i dati sulle varianti e sul contagio nei prossimi mesi di pandemia. Anzi, l’Oms sta facendo uno sforzo per un’eguaglianza sul piano sanitario e ha chiesto un maggiore sforzo alle nazioni più ricche per finanziare Covax, il progetto solidale che finora ha portato 33 milioni di dosi in 74 nazioni delle periferie geopolitiche del pianeta. “È una sfida urgente”, ha detto il direttore, Tedros Adhanon Ghebreyesus.
Già a gennaio scorso, durante la sesta riunione del Comitato di emergenza del regolamento sanitario internazionale sulla pandemia della malattia da Coronavirus, si era discussa la necessità o meno di introdurre una certificazione di avvenuta vaccinazione contro il Covid.
All’interno del documento prodotto in quell’occasione, l’Oms riconosce che é di fatto in essere una “presentazione ritardata dei dati sui vaccini da parte di alcuni produttori”. Ma non solo, perché l’Oms addirittura scrive che “il Comitato incoraggia vivamente i produttori a fornire i dati il più rapidamente possibile”.
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