La Corea del Sud accusa funzionari del governo nordcoreano per l’omicidio di Kim Jong-nam
L'agenzia di intelligence di Seoul ha individuato nei servizi segreti e nel ministero degli Esteri di Pyongyang i responsabili dell'agguato del 13 febbraio a Kuala Lumpur
Continuano le indagini sull’uccisione del fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un. Dopo il video dell’agguato in aeroporto ai danni di Kim Jong-nam, avvenuto il 13 febbraio, la Corea del Sud accusa alcuni funzionari del governo nordcoreano, secondo Reuters. I sospettati avrebbero organizzato e ordinato l’omicidio.
L’agenzia di intelligence sudcoreana ha individuato otto possibili responsabili. Tra di loro ci sarebbero quattro persone riconducibili ai servizi segreti di Pyongyang, capitale della Nord Corea, e due al ministero degli Esteri. La notizia è stata comunicata dal parlamento sudcoreano sulla base del report fornito dall’agenzia.
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L’ipotesi sui mandanti dell’omicidio del fratellastro del dittatore nordcoreano è stata confermata anche dalle autorità statunitensi che indagano sull’accaduto. La Corea del Nord non ha ancora riconosciuto in Kim Jong-nam la vittima dell’agguato avvenuto nello scalo aeroportuale della capitale malese Kuala Lumpur. Kim Jong-un sarebbe stato avvelenato con il gas nervino. Il governo nord coreano aveva parlato di una cospirazione organizzata nei suoi confronti dal suo vicino meridionale.
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