L’OLP si rifiuta di risarcire le famiglie israeliane vittime di attentati
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Nella giornata di lunedì 20 novembre, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ha fatto sapere di essersi rifiutata di pagare il risarcimento dovuto alle famiglie delle vittime israeliane uccise durante diversi attacchi di miliziani palestinesi, definendoli “atti di resistenza”.
A riferirlo è l’agenzia di stampa Ma’an che cita le dichiarazioni di Issa Qaraqe, a capo del Comitato per i prigionieri dell’OLP.
L’OLP ha risposto così alla sentenza della Corte distrettuale israeliana di Gerusalemme, che, nella giornata di domenica 19 novembre, aveva condannato l’Autorità nazionale palestinese e sei prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane a pagare milioni di dollari di risarcimento alle famiglie di tre cittadini israeliani uccisi in diversi attentati compiuti nel 2001.
Qaraqe ha obiettato alla sentenza, sostenendo che l’applicazione della legge penale israeliana sui nei territori occupati palestinesi è una violazione delle Convenzioni di Ginevra e che questa misura è un passo verso l’annessione a Israele della Cisgiordania.