L’Oklahoma approva la legge contro l’aborto: è la più restrittiva degli Usa
Un altro duro colpo al diritto all’aborto negli Stati Uniti arriva dall’Oklahoma, dove il governatore repubblicano Kevin Stitt ha promulgato una legge che vieta l’interruzione di gravidanza sin dal momento della fecondazione. La norma, che autorizza in tutto lo stato azioni legali avviate da cittadini comuni contro persone sospettate di aver abortito, è particolarmente restrittiva se si considera che negli altri Stati che hanno approvato leggi simili negli ultimi mesi, come il Texas e la Florida, l’aborto è legale sino rispettivamente alla sesta e alla quindicesima settimana di gravidanza. Nello stato del Midwest invece non si potrà abortire quasi mai.
“Ho promesso al popolo dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato qualsiasi legge pro-vita che fosse stata presentata, e sono orgoglioso di aver mantenuto quella promessa oggi”, ha dichiarato Stitt. “In Oklahoma, ci alzeremo sempre in piedi per la vita”, ha aggiunto. La definizione di aborto, secondo il testo, non comprenderà “l’uso, la prescrizione, la fornitura o la vendita di pillole del giorno dopo, nè qualsiasi tipo di contraccezione o contraccezione d’emergenza”.
L’approvazione della norma è una brutta notizia anche per i cittadini del vicino Texas, che dopo la promulgazione di una legge analoga nel proprio Paese, si recavano nello stato confinante per abortire. Nel frattempo è atteso a giugno il parere della Corte Suprema che potrebbe definitivamente cancellare la sentenza che dagli anni ’70 garantisce il diritto ad abortire alle donne statunitensi, sferrando il colpo finale alla libertà delle donne in Usa.