Al vertice sui rifugiati sono stati promessi 4,5 miliardi di dollari di aiuti in più
Inoltre, i paesi che hanno partecipato hanno deciso di accogliere 360mila rifugiati, ma non è ancora abbastanza
Si è svolto nella giornata di ieri il vertice sulla crisi dei rifugiati promosso, a margine dell’annuale serie di incontri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e New York, dal presidente americano Barack Obama.
Le oltre 50 nazioni e organizzazioni internazionali che hanno partecipato al summit hanno promesso di aumentare il proprio contributo umanitario di quest’anno di 4,5 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro).
Obama ha detto che la crisi dei rifugiati è un test per il sistema internazionale e che tutti i paesi devono assumersi la propria parte di responsabilità, dato che attualmente la stragrande maggioranza dei rifugiati sono ospitati in soli dieci paesi.
“Dobbiamo riconoscere che i rifugiati sono il sintomo di fallimenti più grandi – che si tratti di guerre, di tensioni etniche o di persecuzioni”, ha detto Obama.
“Ci troviamo di fronte a una crisi di proporzioni epiche. Non possiamo distogliere lo sguardo e voltare le spalle. Sbattere la porta in faccia a queste famiglie vorrebbe dire tradire i nostri valori più profondi”.
I paesi che hanno partecipato al vertice sui rifugiati hanno anche promesso di accogliere 360mila rifugiati, raddoppiando il numero dei posti offerti lo scorso anno, ha riferito Samantha Power, ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite.
Tuttavia, e come ha puntualizzato la stessa Power, si tratta ancora di una minima frazione degli 1,2 milioni di rifugiati che hanno necessità di essere ricollocati.
Inoltre, i leader dei paesi che ospitano i numeri più alti di rifugiati, come il re Abdullah di Giordania, hanno rimarcato che le promesse fatte durante il vertice non significano nulla se non verranno mantenute, ricordando come quelle fatte in occasione del vertice di Londra in febbraio non si sono materializzate.
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