Obama: “Sogno un mondo governato da donne. Sarebbe un posto migliore”
L'ex presidente degli Stati Uniti, in un evento a Singapore, esprime il desiderio che al mondo ci siano più donne leader: "Con loro gli standard di vita crescerebbero"
Obama: “Con più donne al potere il mondo sarebbe un posto migliore”
Che Barack Obama abbia sempre avuto un’anima molto femminista non è un mistero: ma negli ultimi giorni l’ex presidente degli Stati Uniti, a Singapore per un evento della sua fondazione, si è reso protagonista di un nuovo endorsement verso le donne al potere.
“Sono assolutamente sicuro – ha dichiarato infatti Obama – che se ogni nazione della Terra fosse governata da leader donne, in un paio d’anni si vedrebbe un significativo miglioramento su tutto. Dagli standard di vita al conseguimento degli obiettivi politici”.
Nel corso dell’evento, che lo vede impegnato in un programma di formazione di giovani leader nella regione asiatico-pacifica, Obama ha aggiunto parlando ai presenti: “Signore, non siete perfette. Ma non ci sono dubbi, siete migliori di noi”.
L’ex leader del partito democratico Usa ha anche parlato di un suo possibile ritorno in politica, al momento però categoricamente escluso anche per lasciare spazio alle donne. “Fra i mali del nostro tempo – ha affermato Obama – ci sono politici incapaci di capire quando è il momento di farsi da parte. Non a caso, i problemi più gravi del mondo sono causati da uomini anziani attaccati al potere”.
Gli uomini di governo, dunque, devono essere bravi a riconoscere quando è il momento di farsi da parte: “Il lavoro di un leader di una nazione – ha concluso l’ex presidente Usa – non è a vita e non è rivolto ad aumentare il potere personale”.
Nell’agosto del 2016, poco prima di lasciare l’incarico alla Casa Bianca, Obama aveva già scritto approfonditamente della sua convinzione che siano le donne a dover guidare il mondo. Lo aveva fatto in un lunghissimo articolo per Glamour, prima di scoprire che il suo successore – nonostante il suo appoggio totale a Hillary Clinton – sarebbe stato Donald Trump, più volte accusato proprio di atteggiamenti misogini.