La Nuova Zelanda vieta le armi d’assalto dopo la strage nelle moschee
La premier neozelandese, Jacinda Ardern, ha annunciato la messa al bando dei fucili d’assalto, delle le armi in stile militare e di quelle semiautomatiche. La notizia arriva a pochi giorni dalla strage nelle due moschee di Christchurch, dove hanno perso la vita 50 persone.
Saranno inoltre varate misure per evitare la corsa all’acquisto prima che la legge entri in vigore. “Il 15 marzo la nostra storia è cambiata per sempre. Ora cambieranno anche le nostre leggi”, ha dichiarato la premier dopo la strage.
Ardern ha inoltre annunciato che lo stato acquisterà le armi d’assalto da chi le possiede, tramite un programma buyback.
L’attentatore della strage di Christchurch ha usato cinque armi da fuoco, inclusi due fucili semiautomatici. L’uomo aveva pubblicato sul suo profilo Twitter la foto di tre caricatori per armi automatiche sul quale erano stati scritti alcuni nomi. Tra questi vi erano due italiani: Luca Traini e Sebastiano Venier.
In Nuova Zelanda al momento era molto facile acquistare armi, a causa di una legislazione molto flessibile. Nel paese ci sono oltre 1,2 milioni di armi da fuoco su una popolazione di 4,6 milioni di persone.
La premier ha fatto un appello per la lotta globale contro l’ideologia razzista di destra. “Se vogliamo vivere in un mondo sicuro, tollerante e inclusivo, non possiamo pensare in termini di confini”, ha detto Ardern.
“Respingo completamente l’idea che garantire un sistema come quello neozelandese abbia creato un ambiente in cui questo tipo di ideologia può esistere”, ha detto la premier in merito alle politiche di accoglienza dei rifugiati del suo paese.
Venerdì 22 marzo, a una settimana dalla strage, il paese commemorerà le vittime con 2 minuti di silenzio, dalle 13.32.