Così la Nuova Zelanda vuole abolire (quasi) del tutto la vendita di sigarette
La Nuova Zelanda vuole creare una generazione “smoke – free” vietando la vendita di sigarette ai nati dopo il 2008, per tutta la loro vita. Questo è l’obiettivo della proposta di legge annunciata dalla ministra associata della salute neozelandese, Ayesha Verrall. “Vogliamo assicurarci che i giovani non inizino mai a fumare” ha detto. Il piano del governo prevede l’aumento dell’età in cui è possibile acquistare tabacco di anno in anno così da poter avere nel 2025 un tasso di fumatori nazionale pari al 5%. L’obiettivo è quello di azzerarlo. Al momento i fumatori sono il 13% dei neozelandesi con un tasso più alto tra la popolazione Maori dove è di quasi un terzo: il 29%, infatti, fuma. Il ministero della salute della Nuova Zelanda ha affermato anche che le sigarette provocano un decesso per cancro su quattro: è la principale causa di morte prevenibile nel Paese (che conta cinque milioni di abitanti). “Circa 4500 neozealandesi muoiono ogni anno a causa del tabacco e dobbiamo accelerare per essere in grado di raggiungere l’obiettivo SmokeFree2025”, ha detto Verrall.
La nuova legge mira anche a ridurre il numero di negozi autorizzati alla vendita di sigarette dal 2024: dagli 8.000 attuali a meno di 500. Il governo, però, ha anche riconosciuto il rischio di un aumento del mercato nero: “Le prove indicano che la quantità di prodotti del tabacco contrabbandati in Nuova Zelanda è aumentata notevolmente negli ultimi anni e che i gruppi criminali organizzati sono coinvolti nel contrabbando su larga scala”.
Negli ultimi anni, però, a essere molto più popolari tra le nuove generazioni sono le sigarette elettroniche e nel 2017 la Nuova Zelanda ha adottato lo svapo come metodo per aiutare i fumatori a smettere di fumare. Ma anche questo non è esente da rischi, hanno fatto sapere le autorità sanitarie del Paese. Nei liquidi, infatti, sarebbero presenti agenti pericolosi e cancerogeni.