Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Nubi all’orizzonte

Immagine di copertina

Il Partito dei Lavoratori di Lula e Dilma celebra i 10 anni di permanenza al potere. Ma il futuro dell'economia brasiliana è incerto

Nubi all’orizzonte

Un’occasione per celebrare i dieci anni di governo. Per decantare i successi miracolosi. Per tracciare la nuova rotta del ‘Paese del Futuro’. Durante il meeting del Pt (Partito dei Lavoratori) a San Paolo il 20 febbraio, davanti a una folla festante di sostenitori e bandiere spiegate, Lula e la presidente Dilma Rousseff hanno benedetto il lulismo e lanciato la sfida verso le elezioni del 2014 usando lo slogan preso in prestito dal discorso di Gettysburg di Abramo Lincoln: “un governo del popolo, al popolo, per il popolo”.

Ma l’affetto e la carica emotiva suscitati dall’uso massiccio di propaganda e dalla continua esaltazione dei risultati ottenuti stridono con l’impasse economica che affligge la locomotiva sudamericana. La crescita del Pil si è fermata e l’inflazione è tornata a mordere i portafogli dei brasiliani. E un dubbio comincia ad insinuarsi nella coscienza nazionale: dopo che gli anni di governo saranno diventati 12, verrà il momento per il Pt di cedere il passo?

Da grande festa democratica, la manifestazione organizzata dal partito di Lula potrebbe rivelarsi un boomerang. Come spesso accade durante i bei sogni, il risveglio arriva sul più bello: il Brasile s’è scoperto fragile e diviso. Le dure parole pronunciate al Senato da Aècio Neves, deputato del Psdb (il maggiore partito di opposizione) e candidato virtuale alle presidenziali del 2014, sono il manifesto della frattura politica. “Nonostante la cantilena salvazionista onnipresente nella saga del partito redentore del Brasile moderno, è giusto segnalare alcune assenze nella festa del Pt: l’autocritica, l’umiltà e la riconoscenza. Il Brasile è un Paese stagnante, fermo”.

Al di là della logica di opposizione, le critiche di Neves hanno colto nel segno. Le stime per il 2012 danno la crescita dell’economia di poco inferiore all’1 per cento. L’inflazione è arrivata al 6,02 per cento, ben oltre le intenzioni del governo che si era posto l’obiettivo di mantenerla intorno al 4,5. Se non si tratta di un disastro, poco manca. Ma ciò che spaventa è che la verve della ricetta economica lulista, basata sull’aumento della capacità di spesa dei cittadini, quindi sul consumo di massa, sembra essersi esaurita.

Eppure se si votasse domani ci sarebbero pochi dubbi sull’esito. Durante la convention del Pt, Lula ha espresso la volontà di ricandidare Dilma Rousseff. Con tutta probabilità vincerebbe ancora a man bassa, perché gli scossoni macroeconomici non hanno ancora toccato il ‘carnevale’ del consumo. In Brasile il credito bancario non è mai stato così accessibile, i supermercati e i negozi sono pieni di clienti e la disoccupazione è ancora ai minimi storici. Ma senza una nuova ricetta economica, nel lungo periodo le incongruenze e la mancanza di competitività dell’industria nazionale si faranno sentire.

Se il Pt sarà in grado di riprendere le redini dell’economia lo si vedrà nei prossimi due anni di governo. La strategia elettorale preparata al margine della festa di San Paolo non sembra porsi il problema. I fronti sui quali il Partito dei Lavoratori ha deciso di puntare sono tre: il consolidamento delle alleanze con i partiti vicini, il miglioramento dell’immagine di Dilma nei media nazionali e la mobilitazione dei militanti attraverso l’organizzazione di seminari politici in tutto il Paese. Una strategia comprensibile per un partito al potere da tanto tempo, con l’obiettivo di consolidare la popolarità acquisita piuttosto che innovare. Il Pt sembra stanco, ostaggio dei suoi successi. In fondo la democrazia è il sistema dell’alternanza. Altri quattro anni al comando, oltre ai 12 che completerà nel 2014, potrebbero offuscare tanto l’immagine del partito quanto i risultati del Brasile.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo