Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:14
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Visto cancellato, Djokovic deve lasciare l’Australia: non parteciperà agli Australian Open

Immagine di copertina

“Spieghi perché ha l’esenzione o tornerà indietro col primo volo” aveva dichiarato il premier australiano Scott Morrison a proposito della partecipazione di Novak Djokovic agli Australian Open. Ed è proprio quello che è accaduto: al tennista serbo, infatti, è stato negato l’ingresso in Australia, a causa di un disguido con la domanda di visto.

Djokovic, dunque, dovrà lasciare l’Australia e non parteciperà agli Australian Open, il primo Slam della stagione a cui aveva ottenuto di partecipare nonostante non fosse vaccinato contro il Covid e grazie a un’esenzione medica. Gli avvocati del tennista, comunque, hanno annunciato che faranno ricorso.

A negare l’ingresso nel Paese a Djokovic, trattenuto nell’aeroporto di Melbourne per più di 7 ore, è stata l’autorità frontaliera australiana, che ha annullato il visto del tennista poiché quest’ultimo non ha rispettato i requisiti necessari per entrare in Australia, non fornendo le prove per avere un’esenzione medica legittima.

“Djokovic non è riuscito a fornire prove adeguate per soddisfare i requisiti di ingresso in Australia – spiega in una nota l’Australian Border Force – e il suo visto è stato successivamente annullato”.

Secondo il quotidiano britannico Times: “Un membro del suo team ha commesso un errore nel richiedere una sottoclasse di visto che non si applica a coloro che hanno ricevuto esenzioni mediche da un vaccino contro il Covid-19”.

La vicenda è diventata anche un caso diplomatico con il ministro degli Esteri e il premier serbo che sono intervenuti in prima persona per tentare di sbloccare l’impasse.

“Ho appena finito una conversazione telefonica con Novak Djokovic. Ho detto al nostro Novak che tutta la Serbia è con lui e che le nostre autorità stanno prendendo tutte le misure per fermare le molestie al miglior tennista del mondo nel più breve tempo possibile. In accordo con tutte le norme del diritto pubblico internazionale, la Serbia si batterà per Novak Djokovic, per la giustizia e la verità. A proposito, Novak è forte, come lo conosciamo tutti” aveva scritto il premier serbo Aleksandar Vucic sui social.

La notizia della partecipazione di Djokovic all’Australian Open grazie all’esenzione medica aveva provocato diverse polemiche e suscitato l’indignazione dei social, ma anche di personaggi noti tra cui politici, giornalisti, sportivi, nonché colleghi del campione serbo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina: la centrale nucleare di Chernobyl è stata colpita da un drone
Esteri / Gaza: Hamas libererà gli ostaggi come previsto dall’accordo di tregua con Israele
Esteri / Germania, auto sulla folla a Monaco di Baviera: almeno 28 feriti
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina: la centrale nucleare di Chernobyl è stata colpita da un drone
Esteri / Gaza: Hamas libererà gli ostaggi come previsto dall’accordo di tregua con Israele
Esteri / Germania, auto sulla folla a Monaco di Baviera: almeno 28 feriti
Esteri / Ucraina: Trump sente Putin e Zelensky e annuncia negoziati con la Russia. Ecco cosa si sono detti
Esteri / Haiti: le violenze sessuali contro i bambini sono aumentate del 1.000%
Esteri / Gaza, la tregua è a rischio: scambio di accuse tra Israele e Hamas. Netanyahu: “Pronti a riprendere i raid”
Esteri / Zelensky: “Pronto a uno scambio di territori con la Russia. Offro ricchi profitti alle aziende Usa”
Economia / Elon Musk vuole anche ChatGPT ma l’a.d. di OpenAI lo gela
Esteri / Gaza, Trump: “Tregua da annullare se Hamas non libera gli ostaggi”. E minaccia Egitto e Giordania
Esteri / Ucraina, Trump: “Un giorno potrebbe essere russa. Da Kiev voglio 500 miliardi in terre rare”