Norvegia, tre fratelli rischiano l’espulsione in Afghanistan: l’appello di Amnesty
Norvegia fratelli espulsione Afghanistan – Tre fratelli rischiano di essere espulsi dalla Norvegia in Afghanistan, paese ancora instabile e in cui rischiano di vedere violati i loro diritti umani.
A denunciare il pericolo che corrono Eshan Abbasi, 16 anni, sua sorella Taibeh e suo fratello Yasin, tutti e tre minorenni, è Amnesty International, che ha lanciato un appello al governo norvegese per evitare l’espulsione dei ragazzini.
I tre si trovano attualmente a Istanbul, in Turchia, con la madre: la donna dovrebbe essere riportata in Norvegia per motivi di salute, ma senza i suoi figli che rischiano di essere mandati a Kabul, in Afghanistan,
“Sradicare questi tre giovani fratelli dalla comunità in cui vivevano da più di sette anni ed espellerli da soli verso una zona di guerra rappresenta un immorale abuso di potere”, è la condanna giunta da Massimo Moratti, vicedirettore per l’Europa di Amnesty International.
“L’Afghanistan non è un paese sicuro e se questa spietata e non necessaria espulsione sarà portata a termine spaccherà una famiglia, metterà in pericolo le vite di tre giovani e ruberà loro il futuro”.
I tre bambini tra l’altro non sono mai stati in Afghanistan, paese d’origine della madre. Taibeh Abbasi è nata in Iran da genitori afgani ed è fuggita in Norvegia con la madre e i fratelli nel 2012.
È diventata una difensora dei diritti umani e sta lottando contro l’espulsione dei suoi figli verso l’Afghanistan, con il supporto anche della comunità della città di Trondheim in cui risiede con la sua famiglia.
Secondo il governo della Norvegia, l’Afghanistan è un luogo sicuro in cui effettuare rimpatri, ma come ricordano da Amnesty International il paese asiatico ha registrato dei livelli record di violenza.
Basta ricordare che di recente l’Istituto per la pace e l’economia ha definito l’Afghanistan il “paese meno pacifico” del mondo.
“Questa espulsione è emblematica delle politiche crudeli e disumanizzanti di molti governi europei che fanno finta di non vedere cosa accade realmente in Afghanistan in modo da autorizzare un numero sempre più alto di rimpatri”, ha detto Moratti.
“La Norvegia deve immediatamente sospendere questa decisione crudele e permettere ai fratelli Abbasi di tornare nella loro casa e dai loro amici in Norvegia e deve fermare i rimpatri illegali e pericolosi in Afghanistan di tutti i richiedenti asilo. Le autorità norvegesi e turche devono assicurare che la famiglia possa comunicare con il mondo esterno e abbia accesso alle informazioni, a una consulenza legale e al sostegno delle organizzazioni”, ha concluso.
Le condizioni della famiglia
Non si hanno informazioni certe sulle condizioni in cui si trova al momento la famiglia Abbasi, secondo quanto appreso da Amnesty i tre fratelli sono accompagnati da 10 agenti della polizia norvegese.
La Norvegia espelle più afgani di qualsiasi altro paese europeo, non solo in rapporto alla popolazione, ma prendendo in esame anche i numeri totali; secondo le autorità afgane, i rimpatri forzati dei primi quattro mesi del 2017 erano stati il 32 per cento (97 persone su 304) del totale europeo.
Nel 2018 le Nazioni Unite hanno registrato il picco più alto di morti civili in Afghanistan e il più elevato numero di minori uccisi nel conflitto. Si parla di quasi 11000 civili coinvolti: 3804 morti e 7189 feriti.