Nord Corea, Kim Jong-un attacca Trump: “Le sanzioni sono atto di brigantaggio”
Il leader della Corea ha detto che ci sono "forze ostili" che cercano di fermare il paese e che le nuove sanzioni sono imposte ingiustamente
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha attaccato la decisione del presidente Trump di imporre nuove sanzioni internazionali al suo paese.
Secondo Kim Jong-un, il comportamento adottato dall’Amministrazione americana è considerato un atto di “brigantaggio”.
Il leader delle Corea del Nord, nel corso della visita a un resort in fase di costruzione nella zona turistica di Wonsan-Kalma, ha espresso la sua profonda insoddisfazione per le sanzioni appena imposte.
Inoltre, Kin Jong-un si è scagliato contro quelle che ha definito “forze ostili” che “tentano di fermare il popolo coreano attraverso sanzioni e un blocco banditesco”, secondo quanto ha riferito l’agenzia di Stato Kcna.
Alcuni giorni prima, il Tesoro degli Stati Uniti aveva reso noto in una dichiarazione ufficiale che la società cinese Dalian Sun Moon International Star Logistics Trading Co. Ltd. e la sua affiliata SINSMS Pte, con sede a Singapore, avevano guadagato più di 1 miliardo di dollari all’anno grazie alle esportazioni di alcol e sigarette in Corea del Nord.
Il Tesoro ha anche sanzionato la società russa Profinet Pte Ltd. e il suo direttore generale, Vasili Aleksandrovich Kolchanov, per aver fornito i suoi servizi in almeno 6occasioni alle navi battenti bandiera della Corea del Nord.
Kolchanov è stato personalmente coinvolto nelle transazioni economiche tra Russia e Corea del Nord e ha interagito direttamente con i rappresentanti nordcoreani a Mosca, secondo quanto rifertito dal dipartimento.
Continua così a crescere nuovamente la tensione tra la Nord Corea e gli Stati Uniti, nonostante lo storico incontro del 12 luglio a Singapore.
L’introduzione delle nuove sazioni, che hanno colpito anche Russia e Cina, fanno seguito alla notizia, giunta alcune settimane prima, che la Corea del Nord non ha fermato i suoi programmi nucleari e missilistici, in piena violazione degli accordi presi congli Stati Uniti.
A riferire la notizia un rapporto commissionato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Secondo i documenti dell’Onu, Pyongyang avrebbe “aumentato massicciamente” i trasferimenti illegali di prodotti petroliferi e avrebbe cercato di vendere armi all’estero.
Il rapporto confidenziale redatto da un gruppo di esperti indipendenti è stato presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Inoltre, alcuni funzionari statunitensi a luglio avevano detto di avere il sospetto che la Corea del Nord avesse costruito nuovi missili balistici, nonostante la distensione nei rapporti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le promesse di denuclearizzare della Penisola.