Dietro l’esplosione di Beirut il nitrato d’ammonio: cos’è e quali altri incidenti ha provocato
Era una “bomba a orologeria” il magazzino che conteneva da sei anni le 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio esplose ieri – 4 agosto – nel porto di Beirut causando almeno 100 morti e 4.000 feriti. Lo definivano così alcuni dipendenti del magazzino, sapendo che al suo interno erano contenuti enormi quantità del composto chimico altamente esplosivo.
Materiale sequestrato
Il materiale si trovava a pochi minuti a piedi dai quartieri dello shopping e della vita notturna di Beirut dal 2014, quando era stato sequestrato da una nave che avrebbe dovuto dirigersi verso lo Zambia. Lo sostiene l’emittente libanese Mtv, secondo la quale il sequestro è avvenuto dopo un guasto alla nave rimasta nel porto della capitale libanese, confermando quanto detto dal capo della Sicurezza Generale del Libano, Abbas Ibrahim, che aveva parlato di “materiale altamente esplosivo” confiscato anni prima e immagazzinato nel deposito.
Nitrato d’ammonio: cos’è e a cosa serve
Ma cos’è e a cosa serve esattamente il nitrato d’ammonio? Sostanza comune, cristallina e senza odore, è solitamente usata in agricoltura come fertilizzante, sotto forma di granuli, che si dissolve rapidamente grazie all’umidità, permettendo all’azoto di essere rilasciato nel terreno e aiutare la crescita delle piante. Immagazzinato in modo appropriato e lontano da fonti di forte calore, è difficile che prenda fuoco. Questo perché è un ossidante: intensifica la combustione e consente ad altre sostanze di bruciare più rapidamente, ma non è di per sé molto combustibile.
Viene però utilizzato anche per produrre, fondamentalmente, due esplosivi: l’ammonal e l’Anfo (Ammonnium Nitrate Fuel Oil). Nel corso degli anni è stato impiegato sia per scopi civili (nelle miniere, per esempio, dove l’esplosione con rilascio contenuto di calore lo rende uno strumento piuttosto sicuro) sia per scopi militari e di terrorismo. Il fatto che sia poco costoso e di facile reperibilità, infatti, ne ha reso vantaggioso l’uso per la fabbricazione di ordigni.
Gli altri incidenti causati dal nitrato d’ammonio
Non è la prima volta che il nitrato d’ammonio risulta coinvolto in disastri industriali: nel 2013, un’esplosione dolosa in una fabbrica di fertilizzanti in Texas uccise 15 dipendenti; nel 2001 in Francia, in un impianto chimico a Tolosa, le vittime erano state 31. Un episodio simile a quello di Beirut è avvenuto nell’agosto 2015 a Tianjin, un porto a un centinaio di km a sud-est di Pechino: in una zona di magazzini dove erano tenute, anche illegalmente, grandi quantità di sostanze chimiche, tra cui cianuro di sodio e nitrato di potassio, il caldo estivo aveva infiammato un composto altamente infiammabile, la nitrocellulosa, che aveva innescato una prima esplosione. Questa aveva investito scorte di nitrato d’ammonio tenute lì accanto, dando luogo a una serie di esplosioni. Uno scenario apocalittico inavvertitamente aggravato dall’intervento dei vigili del fuoco che con l’acqua avevano cercato di domare le fiamme. La forza delle esplosioni era tale che era stata registrata come un piccolo terremoto.
Combinato con oli combustibili, il nitrato d’ammonio diventa anche un potente esplosivo usato ampiamente nel settore delle costruzioni ma anche dai terroristi per assemblare ordigni improvvisati. E’ il caso per esempio dell’attentato a Oklahoma City nel 1995, quando una bomba distrusse un edificio federale americano, uccidendo 168 persone.
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