Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:28
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

In Nigeria 75mila bambini rischiano di morire di fame nei prossimi mesi

Immagine di copertina

L'Onu stima che circa 14 milioni di persone avranno bisogno di aiuti umanitari nel 2017 a causa della rivolta del gruppo estremista islamico Boko Haram

Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme martedì 15 novembre per 75mila bambini che rischiano di morire di fame nei prossimi mesi in Nigeria a causa della rivolta di Boko Haram nel nordest del paese, dove si stima che circa 14 milioni di persone avranno bisogno di aiuti umanitari nel 2017.

Il gruppo estremista islamico ha avviato un’insurrezione contro il governo a partire dal 2009, distruggendo l’agricoltura e il commercio nella zona. La ribellione messa in atto dai jihadisti ha provocato 20mila vittime e 2,6 milioni di sfollati oltre a una seria carestia.

“La crisi sta procedendo a velocità notevole“, ha detto il coordinatore umanitario dell’Onu Peter Lundberg ad Abuja, capitale della Nigeria.

Dei 14 milioni di persone che necessiteranno di assistenza umanitaria nel 2017, circa 400mila sono bambini che si trovano in condizioni critiche, mentre altri 75mila bambini potrebbero morire per malnutrizione nei prossimi mesi, secondo quanto ha riferito Lundberg.

Le Nazioni Unite sperano di raggiungere circa 7 milioni di persone bisognose di assistenza, mentre il governo nigeriano si impegna a fornire supporto alla restante metà. Ma Lundberg ha avvertito che l’Onu non ha abbastanza fondi per scongiurare la crisi e ha invitato i partner internazionali e il settore privato a unire gli sforzi per affrontare il problema.

La Nigeria, guidata dal presidente Muhammadu Buhari, ha ripreso il controllo di gran parte del territorio occupato da Boko Haram. A luglio 2016, l’Onu ha annunciato che quasi un quarto del milione di bambini della regione del Borno, nel nordest del paese, sono affetti da gravi forme di malnutrizione.

— LEGGI ANCHE: Ritrovata in Nigeria una delle studentesse di Chibok rapite da Boko Haram 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Al via il cessate il fuoco in Libano, Macron e Biden: “Tregua proteggerà Israele dalla minaccia sciita". Gli sfollati cercano di tornare nelle case, l'Idf spara. Hamas: "Siamo pronti per una tregua a Gaza"
Esteri / Israele accetta un accordo per un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano. Ecco cosa prevede
Esteri / Israele bombarda il centro di Beirut. Hezbollah: “Resteremo attivi anche dopo il cessate il fuoco”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Al via il cessate il fuoco in Libano, Macron e Biden: “Tregua proteggerà Israele dalla minaccia sciita". Gli sfollati cercano di tornare nelle case, l'Idf spara. Hamas: "Siamo pronti per una tregua a Gaza"
Esteri / Israele accetta un accordo per un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano. Ecco cosa prevede
Esteri / Israele bombarda il centro di Beirut. Hezbollah: “Resteremo attivi anche dopo il cessate il fuoco”
Esteri / Netanyahu boicotta Haaretz: “Ha danneggiato la legittimità di Israele”
Esteri / La guerra di Israele al patrimonio culturale del Libano
Ambiente / Cop29, i 300 miliardi per i Paesi vulnerabili sono pochi e incerti: “Si gioca con la vita delle persone”
Esteri / Media israeliani: "Netanyahu pronto ad accettare la tregua in Libano". Khamenei: "Per il premier israeliano dovrebbe essere emessa condanna a morte"
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana