Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:31
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il Niger ha sospeso i rimpatri dei rifugiati dalla Libia

Immagine di copertina
Credit: Afp

La decisione è legata al numero insufficiente di paesi terzi che sono disponibili ad accogliere i migranti

Il governo del Niger ha sospeso temporaneamente i rimpatri di rifugiati e migranti dalla Libia, eseguiti in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim).

Secondo quanto riferito al portale Voice of America da Vincent Cochetel, inviato speciale dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) per il Mediterraneo centrale, la decisione del Niger è legata al numero insufficiente di paesi terzi che sono disponibili ad accogliere i migranti.

Cochetel ha detto ieri, giovedì 8 marzo 2018, che l’UNHCR non ha soluzioni a questo problema perché sono disponibili solo 30 destinazioni per il reinsediamento dei migranti, che però non sono sufficienti.

“Abbiamo chiesto agli Stati in cui i migranti dovrebbero essere reinsediati di fare di più per evacuare velocemente le migliaia di persone che stanno andando in Niger, perché altrimenti le persone dovranno continuare a marcire in condizioni spaventose nei centri di detenzione. Non abbiamo altra soluzione disponibile”, ha detto Cochetel.

Nel novembre 2017, il governo del Niger aveva accettato di permettere il transito dei migranti africani evacuati dalla Libia dalle agenzie delle Nazioni Unite perché potessero essere reinsediati in paesi terzi.

Centinaia di migliaia di migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana compiono il pericoloso viaggio verso la Libia nella speranza di raggiungere l’Europa e una vita migliore.

L’agenzia di migrazione delle Nazioni Unite stima che ad oggi oltre 700mila migranti, compresi almeno 47mila rifugiati che necessitano di protezione, si trovino in Libia.

Molti non arrivano mai in Italia, il principale scalo, perché sono detenuti in centri di detenzione gestiti da autorità libiche o da contrabbandieri e trafficanti di esseri umani che rapiscono e torturano i migranti per ottenere un riscatto.

Quest’anno l’UNHCR ha fatto ricorso a quasi 227 milioni di dollari per operazioni umanitarie nel Mediterraneo centrale.

Cochetel dice che alcuni dei fondi potrebbero essere utilizzati per cercare di scoraggiare i rifugiati dal compiere il disperato viaggio verso la Libia offrendo opzioni alternative per l’asilo nei paesi che attraversano durante il viaggio.

Alla fine di dicembre 2017 il governo italiano ha approvato un intervento militare in Niger il cui principale obiettivo è il contrasto al traffico di esseri umani e al terrorismo internazionale.

Secondo alcuni analisti, l’impiego di militari italiani in Niger è una sorta di escamotage, un modo indiretto per garantire un controllo sul traffico di esseri umani nel sud della Libia, evitando di mettere gli scarponi in quel territorio che è sicuramente più insicuro e pericoloso del Niger.

LEGGI ANCHE:

Il Parlamento italiano ha approvato la missione dell’esercito italiano in Niger

Quali sono i veri obiettivi della missione militare italiana in Niger – Analisi  

Com’è cambiata la rotta dei migranti per raggiungere la Libia – L’intervista di TPI al capo missione IOM in Niger 

L’Italia darà al Niger il 40 per cento dei suoi fondi di assistenza per l’Africa  

Niger: l’Italia non ci ha mai informati della missione militare, cui siamo contrari. Lo abbiamo appreso da un’agenzia di stampa

Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Esteri / Donald Trump vuole il controllo della Groenlandia e del Canale di Panama
Esteri / Paesi Bassi: 5 condannati per gli scontri di Amsterdam con i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv
Esteri / Mi manda Donald Trump: ecco chi è Tilman Fertitta, nominato prossimo ambasciatore Usa in Italia
Esteri / Raid di Israele a Gaza City: ucciso un operatore della Protezione civile. Almeno 45.338 morti nella Striscia dal 7 ottobre 2023. Qatar: "I colloqui per la tregua continuano". Tel Aviv chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per condannare gli attacchi Houthi. Il ministro della Difesa Katz: "Prenderemo di mira i leader del gruppo in Yemen". Il governo Netanyahu ordina altri missili
Esteri / La battaglia dell’Antitrust a Google sul caso Chrome
Esteri / Guerra in Ucraina, Donald Trump: “Vladimir Putin vuole un incontro il prima possibile”. Ma Mosca frena
Esteri / Gaza: oltre 45.300 morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “Altre 14 vittime nei raid odierni di Israele". Israele, attentato contro un soldato a Gerusalemme: ferito l'aggressore. Libano: il premier Mikati visita le postazioni militari nel sud. Siria: il leader di Hts riceve a Damasco il ministro degli Esteri giordano Safadi