Centinaia di nazionalisti bianchi hanno manifestato negli Stati Uniti
La protesta riguardava la decisione di rimuovere la statua di un generale dell'esecito degli Stati confederati dalla città di Charlottesville, in Virginia
Alcune centinaia di manifestanti di estrema destra hanno marciato verso la University of Virginia, a Charlottesville, negli Stati Uniti.
La causa scatenante della protesta è stata la decisione di rimuovere dalla città di Charlottesville la statua del generale Robert E. Lee, che ha guidato le forze della confederazione schiavista durante la guerra civile americana.
I manifestanti avevano torce in mano e hanno urlato dei cori tra cui “white lives matter” (“la vita dei bianchi conta”) e “gli ebrei non ci rimpiazzeranno”.
Il sindaco di Charlottesville ha dichiarato che si è trattato di una manifestazione razzista. Alcuni osservatori, la cui opinione è riportata dalla Bbc, hanno visto le torce come un riferimento al Ku Klux Klan.
Un gruppo più piccolo di contro-manifestanti ha circondato la statua di Thomas Jefferson presso la University of Virginia, tenendo uno striscione che recitava “Gli studenti dell’università della Virginia agiscono contro la supremazia bianca”.
La polizia è dovuta intervenire a causa di scontri tra i due gruppi, secondo quanto riporta il Washington Post.
A Charlottesville è in programma per sabato 12 agosto una manifestazione ancora più grande dal nome “Unite the Right” (“Unire la destra”).
Nel mese di luglio si erano già verificati degli scontri tra gruppi antirazzisti e manifestanti del Ku Klux Klan nelle proteste contro la rimozione della statua.