Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Nagorno-Karabakh: nuovi bombardamenti sulla capitale Stepanakert

Immagine di copertina

I combattimenti sono iniziati una settimana fa. Non sono mai stati così pesanti dagli anni '90, quando morirono circa 30mila persone. Il conflitto rischia di coinvolgere altre potenze, come la Russia e la Turchia, e di interrompere l'approvvigionamento energetico attraverso il Caucaso meridionale

Nuovi bombardamenti hanno scosso la principale città della regione separatista del Nagorno-Karabakh, teatro di una settimana di scontri tra secessionisti armeni e forze azere. Le sirene di allarme hanno suonato intorno alle 9,30 (7,30 in Italia) di domenica 4 ottobre in città, poco prima che le esplosioni si moltiplicassero. Le autorità azere hanno dichiarato di aver adottato “misure di ritorsione” dopo che i separatisti armeni hanno lanciato razzi da Stepanakert.

Nagorno-Karabakh: cosa succede

Il ministero degli Esteri dell’autoproclamata repubblica ha indicato che si trattava di “colpi di razzo”, secondo l’agenzia russa Interfax. Negli ultimi giorni, numerosi bombardamenti di questo tipo hanno colpito la città, costringendo le persone a rifugiarsi in scantinati, rifugi e garage. Da sabato sera non c’è più elettricità. Secondo il ministero, le forze azere hanno “attaccato la sede della rete elettrica”. Nel centro della città i danni sono stati limitati. Da parte sua, il ministero della Difesa azero ha detto che “le forze armene stanno lanciando razzi contro le città di Terter e Horadiz, nella regione di Fizuli da Khankendi”, il nome azero di Stepanakert. “L’esercito azero ha adottato misure di ritorsione appropriate contro il nemico”, ha detto.

I combattimenti sono iniziati una settimana fa. Non sono mai stati così pesanti dagli anni ’90, quando furono uccise circa 30mila persone. Il conflitto rischia di coinvolgere altre potenze, come la Russia e la Turchia, e di interrompere l’approvvigionamento energetico attraverso il Caucaso meridionale, dove gli oleodotti trasportano petrolio e gas azero ai mercati mondiali.

Nagorno-Karabakh: un po’ di storia

Il conflitto risale al 1988, prima della disintegrazione dell’URSS, quando il governo locale del Nagorno, assegnato da Stalin a suo tempo all’Azerbaigian, chiese di passare dalla Repubblica sovietica dell’Azerbaigian a quella, sempre sovietica, dell’Armenia. Allora vi furono scontri fra milizie etniche, che un intervento di forze sovietiche non riuscì a risolvere. Con la dissoluzione dell’Urss, nel 1991, scoppiò una vera e propria guerra fra Armenia e Azerbaigian, durante la quale morirono almeno 30mila persone prima di arrivare ad un cessate il fuoco, nel 1994, mediato e teoricamente controllato da un apposito organo internazionale, il Gruppo di Minsk, co-presieduto da Francia, Russia e Stati Uniti.

Di fatto le ostilità non sono mai del tutto cessate sullo sfondo del fermo rifiuto del governo di Baku di accettare l’amputazione territoriale e della rivendicazione armena del diritto della popolazione interessata all’autodecisione, esercitato nella fattispecie con la proclamazione di una repubblica, la Repubblica di Artsakh, la cui indipendenza non è stata sinora riconosciuta da nessuno; compreso, per motivi tattici, lo stesso governo di Erevan.

A ciò si aggiunge – e fa crescere la tensione e il pericolo di guerra aperta- quella che viene definita ‘occupazione’ del Nagorno Karabakh, e di sette distretti circostanti della Repubblica dell’Azerbaigian, da parte dell’Armenia, con l’insediamento illegale nei territori occupati dell’Azerbaigian. I negoziati sono a un punto morto. Ora, dopo un luglio e un agosto di tensioni, il rischio di una guerra totale viene paventato da molte parti. Il rischio di un coinvolgimento di Russia e Turchia appare poco probabile, ma quello dell’inizio di una ennesima guerra per procura sostenuta da attori esterni potrebbe essere da mettere in conto.

Leggi anche: 1. Dalla Libia all’Azerbaigian: la guerra per procura dei mercenari siriani di Erdogan / 2. Venti di guerra nel Caucaso: si combatte tra Armenia e Azerbaigian. La Russia chiede il “cessate il fuoco”

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo