Nadia Murad, ex schiava yazida dell’Isis, ha ricevuto il premio europeo per i diritti umani
La 23enne, in prima linea per sensibilizzare il mondo sul genocidio yazida, era stata nominata a settembre ambasciatrice delle Nazioni Unite
Nadia Murad, nominata il 16 settembre scorso Ambasciatrice dell’Onu, ha ricevuto oggi il premio Vaclav Havel per i diritti umani assegnato dal Consiglio europeo.
Si tratta quindi di un ulteriore importante riconoscimento della comunità internazionale alla ragazza irachena di 23 anni appartenente alla minoranza yazida, che ha sperimentato in prima persona le violenze e gli abusi perpetrati dall’Isis.
Murad, insieme ad altre cinquemila tra donne e bambine, era diventata una schiava, comprata e venduta più volte dai combattenti del sedicente Stato islamico, e aveva subito ogni tipo di abuso fisico, sessuale e psicologico prima di riuscire a scappare nel novembre del 2014.
Dopo la fuga era diventata il volto della campagna per liberare il popolo yazida dalla brutale prigionia nelle mani dell’Isis. Le Nazioni Unite stimano che circa 3.500 persone, soprattutto donne e bambini, si trovino ancora in stato di schiavitù in Iraq.
Durante il discorso di accettazione a Strasburgo, Murad ha dichiarato: “Questo premio rinnoverà le mie energie per continuare a lottare contro l’estremismo in tutte le sue manifestazioni”, e ha chiesto la creazione di un tribunale internazionale per giudicare i crimini commessi dagli estremisti dell’Isis.
Definendo la tragedia che ha colpito il popolo yazida un genocidio, ha inoltre denunciato la sostanziale indifferenza del “mondo libero” di fronte a queste atrocità.
Il premio, oltre che avere un alto valore simbolico, ha anche un valore monetario di 60mila euro.
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