Myanmar, militari sparano a un uomo e uccidono la figlia di 7 anni che aveva in braccio
Le proteste in Myanamar dopo il golpe militare vanno avanti senza sosta. Allo stesso modo il bilancio delle vittime si aggrava di giorno in giorno, con bollettini dolorosi. Secondo quanto riporta la Bbc, si registra la vittima più giovane dall’inizio delle dimostrazioni: si tratta di una bambina di 7 anni uccisa dai militari in casa a Mandalay. Il quotidiano locale
Myanmar Now scrive che i militari hanno fatto irruzione nella loro casa, nel quartiere periferico di Chan Mya Thazi, e hanno sparato contro suo padre, ma hanno invece colpito la bambina che si trovava in braccio all’uomo. La piccola si chiamava Khin Myo Chit. Il fratello di 19 anni è stato arrestato.
Intanto sono stati rimessi in libertà circa 600 manifestanti: “Abbiamo rilasciato 360 uomini e 268 donne dalla prigione di Insein” a Yangon (ex Rangoon), ha detto un funzionario del penitenziario. Sono oltre 2.800 le persone arrestate dal golpe che ha rovesciato Aung San Suu Kyi, secondo l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici.
Intanto in molte città del Paese è andato in scena lo “sciopero del silenzio”, il cui obiettivo “è mostrare che siamo noi che governiamo le città. Non la giunta militare”, ha scritto su Twitter l’organizzazione informale di protesta formatasi dopo il golpe. “Poche settimane fa, centinaia di migliaia di persone hanno marciato per queste stesse strade. Noi governiamo le nostre città e possiamo svuotarle ogni volta che vogliamo”, ha aggiunto il gruppo dissidente parlando della situazione a Mandalay. City Mart, una delle più grandi catene di supermercati del Myanmar, ha annunciato su Facebook che tutti i suoi negozi saranno chiusi per tutta la giornata e che riapriranno giovedì.