L’evoluzione della musica pop dal 1956 a oggi attraverso un’infografica
Il sito Polygraph.cool permette di ascoltare e guardare in un unico lungo mix le canzoni che sono riuscite a salire fino al primo posto della classifica di Billboard
Il sito internet Polygraph.cool, che si occupa di realizzare
infografiche e analisi di dati sui temi più disparati, con un occhio
particolare al mondo dello spettacolo, ha recentemente messo a disposizione uno
strumento che affascinerà tutti gli appassionati di musica e nello specifico di
classifiche musicali.
L’analista Matt Daniels ha infatti creato una timeline in forma di animazione grafica che
utilizza la classifica dei singoli di Billboard Top 100 per realizzare un’impresa
piuttosto ambiziosa: dare una percezione concreta di come si è evoluta la
musica pop negli ultimi sessant’anni.
Sulla pagina in questione, la parte visiva mostra le prime
cinque posizioni della più nota classifica statunitense dei singoli più venduti
in continuo movimento, mentre l’audio suona, in un flusso ininterrotto come un
unico lungo mix, le canzoni che sono riuscite a salire fino al primo posto.
Il criterio secondo cui si succedono nella base audio le
varie canzoni è questo: se il pezzo è stato primo in classifica per una sola settimana, l’ascoltatore ne sentirà solo pochi secondi
(circa cinque), mentre se ha occupato la prima posizione per più settimane
consecutive, l’ascolto della canzone verrà prolungato moltiplicando quei pochi
secondi per il numero di settimane.
In questo modo è possibile avere una percezione uditiva (e
visiva) di quali sono state le canzoni più ascoltate e amate dall’ottobre 1956
al dicembre 2015, e rendersi conto di “come suonasse” un anno o un mese in
particolare nella storia della musica pop.
È infatti possibile sia ascoltare il mix come un lungo
flusso continuo, ma anche spostarsi direttamente a una settimana precisa,
scoprendo quale fosse la canzone, tra le 22mila messe in fila, che in quei
giorni era il tormentone del momento.
Questo il link alla pagina, che ironicamente è stata
chiamata The Year The Music Died, “l’anno
in cui la musica è morta”, per poter permettere a tutti di stabilire qual è l’anno
in cui, secondo criteri ovviamente personali e soggettivi, le canzoni hanno
smesso di essere buone quanto in passato.