Stati Uniti, un giudice federale blocca (parzialmente) il piano di Trump sul muro col Messico
Con un'ingiunzione preliminare il giudice impedisce il trasferimento di un miliardo di dollari per finanziare l'espansione del muro
Il piano di Donald Trump per costruire il muro al confine col Messico, su cui ha basato la sua campagna elettorale per le presidenziali, incontra un ostacolo nelle aule giudiziarie.
Il giudice Haywood Gilliam ha emesso un’ingiunzione preliminare per bloccare il trasferimento di un miliardo di dollari dal Dipartimento della Difesa voluto dal presidente statunitense per finanziare l’espansione del muro.
Il provvedimento limita quindi la costruzione a specifiche aree del Texas e dell’Arizona.
Tuttavia, non è escluso che Trump decida di finanziare comunque l’intera costruzione del muro, trasferendo fondi da altri progetti.
Haywood Gilliam è un giudice federale degli Stati Uniti, che fa capo al tribunale distrettuale settentrionale della California.
Il giudice ha emesso un’ingiunzione di 56 pagine in cui sostiene che Trump avrebbe dovuto interrompere i progetti in cui faceva affidamento su un miliardo di dollari di finanziamento del Pentagono contro la droga per pagare determinate espansioni e miglioramenti del muro al confine meridionale.
Il provvedimento è arrivato in seguito a una causa intentata dall’American Civil Liberties Union (ACLU) un’organizzazione non governativa che difende i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti.
Nel corso della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2016, Trump aveva promesso che sarebbe stato il Messico a pagare per la costruzione del muro, la cui funzione sarebbe stata quella di bloccare il flusso dei migranti provenienti dall’America centrale e meridionale verso gli Stati Uniti.
Ma il Messico finora si è sempre rifiutato di pagare per la realizzazione del progetto voluto dal tycoon.
I repubblicani statunitensi hanno stimato che il completamento del muro avrebbe avuto un costo compreso tra i 12 e i 15 miliardi di dollari. Ma un rapporto del Government Accountability Office risalente a luglio 2018 ha messo in guardia sul fatto che il muro potrebbe “costare più del previsto, impiegare più tempo del previsto o non funzionare pienamente come previsto”.