I nani del Mago di Oz molestavano Judy Garland sul set
Stando a quanto riportato dall'autobiografia del secondo marito dell'attrice, che all'epoca del film aveva 16 anni, i piccoli attori le "resero la vita un inferno"
In molti avranno visto almeno una volta Il mago di Oz, il classico del cinema diretto da Victor Fleming che nel 1939 portò sullo schermo in modo indelebile il fantastico mondo creato da L. Frank Baum nel 1900.
Le avventure in technicolor di Dorothy, interpretata dall’allora sedicenne Judy Garland e del cane Toto sono entrate da più di settant’anni nell’immaginario collettivo di chiunque, insieme alle facce dei suoi compagni di viaggio sulla strada di mattoni gialli, dal Leone codardo all’Uomo di latta, e alla sua acerrima nemica, la Strega dell’Ovest.
Chi ha visto il film ricorderà anche che tra i personaggi fantastici che abitavano il magico mondo di Oz c’erano anche alcuni allegri gnomi chiamati Munchkins in inglese e “Mastichini” nella versione italiana, interpretati nel film da attori affetti da nanismo. Questa una delle scene più famose da loro interpretata:
Se nel film i personaggi in questione sembrano allegri e amichevoli, una nuova autobiografia potrebbe cambiare l’opinione che il pubblico ha di loro: secondo alcuni estratti emersi negli ultimi giorni dall’autobiografia del secondo marito dell’attrice protagonista Judy Garland, infatti, i Munchinks avrebbero molestato ripetutamente l’attrice sedicenne sul set.
Sid Luft, questo il nome dell’autore di Judy and I: My Life With Judy Garland, è stato sposato con la Garland dal 1952 al 1965, ed è morto nel 2005, ma la sua autobiografia, pubblicata postuma, è prevista sugli scaffali delle librerie a marzo prossimo.
Secondo alcuni passaggi diffusi in questi giorni dai media statunitensi, gli interpreti dei Mastichini “resero la vita di Judy un inferno sul set mettendole le mani sotto al vestito… Quei tizi avevano 40 anni e più. Pensavano di poterla fare franca solo perché erano piccoli”.
Non si tratta della prima volta in cui tali attori sono stati accusati di essersi comportati in modo inappropriato sul set: ci sono diverse leggende metropolitane riguardanti orge, gioco d’azzardo e simili comportamenti, e in un’intervista televisiva del 1967, la stessa Garland ricordò di come questi fossero degli “ubriaconi” che amavano “distruggersi di alcol ogni sera”.
Nella stessa intervista, l’attrice ricordò che uno di loro, quarantenne, le avesse chiesto di andare a cena insieme mettendola in imbarazzo. Non potendo rispondere “No, non voglio perché sei un nano”, la Garland disse: “No, mia madre non sarebbe d’accordo…”, e il suo comprimario commentò “E allora porta anche lei!”.
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