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Home » Esteri

Il multimilionario indiano che ha lasciato tutto per diventare un monaco

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Uno degli uomini più ricchi dell'India ha deciso di lasciare tutta la sua fortuna per dedicarsi alla ricerca spirituale, diventando un monaco giainista

Bhanwarlal Doshi era uno degli uomini più ricchi dell’India. Era un imprenditore e dirigeva un’azienda specializzata nella produzione e commercio della plastica.

Un impero finanziario da 532 milioni di euro, secondo le stime della rivista americana Forbes. In un recente articolo del The Times of India, era stato definito il re della plastica di Nuova Delhi.

Ma da pochi giorni il multimilionario ha lasciato tutto per diventare un monaco giainista.

Non è stata una decisione improvvisa, né una crisi d’identità. Era dal 1982 che Doshi stava prendendo in considerazione l’idea di abbandonare tutta la sua ricchezza per dedicarsi alla ricerca spirituale.

Voleva ricevere la diksha, ovvero il rito di iniziazione alla religione giainista, da oltre tre anni. Solo l’anno scorso l’imprenditore è riuscito a convincere sua moglie e i tre figli ad accettare questa radicale decisione.

“Siamo fieri di lui, l’onore e il rispetto ricevuti quando ha annunciato pubblicamente la sua decisione è qualcosa che bisogna vedere per credere”, ha raccontato il figlio Rohit al quotidiano indiano Ahmedabad Mirror.

La cerimonia di iniziazione al giainismo dura tre giorni. Si è da poco tenuta nella città di Ahmedabad, nella parte occidentale dell’India, e Doshi vi ha partecipato per compiere il primo passo nel percorso spirituale della sua nuova vita monacale. 

Il giainismo è una delle religioni più ferree dell’Asia. Di origini indiane, è ispirata alla figura di Jina, un contemporaneo del Buddha. La religione esige una rinuncia totale di ogni bene materiale e professa la non violenza assoluta, che prevede il rispetto per la vita degli animali, delle piante e persino dei microbi. 

Doshi ha rinunciato alla sua famiglia e al suo matrimonio. Ha dovuto lasciare ogni lusso e da ora camminerà scalzo per non ferire alcun insetto. L’unica cosa che potrà indossare sarà la sua tunica.

Condurrà una vita all’insegna dell’introspezione e della meditazione, alzandosi ogni mattina alle quattro per praticare l’alochana, la confessione nella quale ogni fedele riflette sugli errori commessi. 

Proprio per via dell’estrema rigidità che il giainismo impone ai suoi fedeli, questa religione è diffusa soltanto in una piccola zona dell’India occidentale e, secondo un giornalista indiano della Bbc, ne rimangono solo pochissimi praticanti.

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