Cambio al vertice del Mossad: David Barnea nominato nuovo capo dei servizi segreti israeliani
Cambio al vertice del Mossad, i servizi segreti israeliani. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato che dal primo giugno David Barnea, attuale numero due dei servizi, prenderà il posto di Yossi Cohen a capo dell’agenzia di spionaggio da cinque anni e mezzo.
La nomina era stata decisa già lo scorso dicembre, ma si è dovuto attendere il parere del procuratore generale Aichai Mandelblit chiamato a decidere se un governo ad interim potesse nominare il potente capo dei servizi segreti di Israele. In genere il primo ministro ha una discrezionalità quasi completa su chi dirige l’agenzia di spionaggio d’élite israeliana.
Tecnicamente, l’agenzia fa parte dell’ufficio del primo ministro, quindi non sono necessarie le approvazioni del gabinetto o della Knesset, il parlamento israeliano. Ma data la particolare situazione politica nella quale versa Israele, l’ufficio del premier ha voluto chiedere tutti i pareri possibili per rendere legittima la nomina in un momento particolarmente difficile.
Chi è David Barnea, il nuovo capo del Mossad
Nonostante sia stato fortemente voluto da Netanyahu, che non gode dei favori non solo di tutto l’arco costituzionale israeliano ma di molti esponenti dei servizi, David Barnea, 56 anni, è molto apprezzato all’interno dell’agenzia e nel paese per il suo lavoro.
Barnea viene visto come continuatore dell’opera di Cohen soprattutto nei confronti dell’Iran e della normalizzazione dei rapporti con i paesi arabi. È stato lo stesso Netanyahu a chiarire che il compito principale del nuovo capo del Mossad sarà proprio impedire che Teheran acquisisca armi nucleari.
Nei suoi 25 anni nel Mossad, Barnea ha ricoperto diversi ruoli operativi di primo piano che lo hanno visto salire a guidare la filiale del Mossad che gestisce gli agenti dell’organizzazione in tutto il mondo. È stato nominato vice di Cohen nel 2019. Quest’ultimo è stato nominato nel 2016 e si è congratulato con il suo vice per la nuova nomina.
L’esperto giornalista di spionaggio, Yossi Melman, sulle pagine di Haaretz scrive: “Barnea, sulla cinquantina d’anni, vive nella regione di Sharon a Nord di Tel Aviv. Ha fatto il servizio militare nella Sayeret Matkal, un’unità delle forze speciali. Circa 30 anni fa, si è arruolato nel Mossad, dove è diventato un agente. Dopo un periodo di addestramento, è entrato nella Tzomet, la divisione dell’agenzia di spionaggio responsabile della localizzazione, del reclutamento e della gestione degli agenti e lì ha trascorso tutta la sua carriera (fino a dirigerla), a parte un periodo di due anni come vice capo della Keshet, la divisione responsabile del monitoraggio e dell’infiltrazione degli obiettivi. È stato nominato vicedirettore del Mossad nel 2018″.
Una delle principali operazioni attribuite al Mossad nell’ultimo anno, quando Barnea era vicedirettore del Mossad, è stato l‘assassinio, il 27 novembre, dello scienziato a capo del programma nucleare militare iraniano, Mohsen Fakhrizadeh.