Mosca chiede la pace
Il ministro degli Esteri russo accusa le opposizioni siriane di non voler iniziare il processo di pace
L’appello di Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, richiama di nuovo regime e opposizione siriani alla collaborazione. Stamattina, il ministro ha detto che le due parti devono lavorare insieme per eliminare “terroristi ed estremisti dal Paese”, secondo quanto riportato dalla radio The Voice of Russia.
All’inizio del vertice con il vice premier siriano per gli Affari economici Qadri Jamil, Lavrov ha ribadito che lo sforzo comune per opporsi alle violenze in Siria, non solo è importante, ma dovrà essere il primo punto all’ordine del giorno durante la conferenza internazionale per la pace Ginevra-2. La conferenza, organizzata da Russia e Stati Uniti per arrivare ad un accordo tra le parti del conflitto siriano, avrebbe dovuto svolgersi alla fine di luglio, ma intanto è stata rimandata a causa dell’impreparazione dell’opposizione siriana e dell’instabilità dell’esercito.
Lavrov ha commentato: “Per nostro dispiacere, a differenza del governo siriano, una larga parte dell’opposizione, incluso il Consiglio Nazionale, non ha ancora espresso la sua volontà di affrontare la questione della pace”.
Il direttore del Russian Center for Socio-Political Studies Vladimir Yevseyev ha dichiarato: “Il fatto che l’opposizione siriana sia disunita e impreparata per portare avanti le azioni necessarie è il primo ostacolo alla pace. La sua dipendenza dagli attori esterni come l’Arabia Saudita, i paesi dell’Unione Europea e la Turchia è un’altra circostanza di impedimento. L’esercito siriano è numericamente superiore e l’opposizione non vuole sedersi al tavolo dei negoziati prima di aver restaurato un equilibrio di forze”.
Intanto gli scontri in Siria continuano e il numero delle vittime cresce ancora. La nuova ondata di violenza si è scatenata nei giorni precedenti all’incontro tra Jamil e Lavrov. Nella notte tra sabato e domenica, i militari del presidente siriano Bashar al Assad hanno ucciso 49 ribelli vicino a Damasco e i bombardamenti delle forze del regime ad Ariha, nel nord del Paese, hanno provocato altri 23 morti.
Il conflitto dura ormai da 28 mesi. L’agenzia di Stato siriana Sana ha detto che l’esercito ha reagito per “catturare alcuni terroristi del fronte islamista Al-Nusra” e che tra questi ci sarebbero alcuni cittadini stranieri.
La Russia prosegue sulla strada dell’impegno per l’organizzazione della conferenza internazionale di pace per la Siria. Lavrov ha aggiunto che la Russia insisterà sui partner che hanno maggiore influenza sull’opposizione siriana, in particolare sulla coalizione di Doha, per persuaderli ad abbandonare le loro posizioni contrarie alla pace.