Morto Gorbaciov, il gelo della politica russa: “La sua eredità una catastrofe”
Morto Gorbaciov, il gelo della politica russa: “La sua eredità una catastrofe”
Il primo ma anche l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica. È morto a 91 anni Mikhail Gorbaciov, il padre di glasnost e perestroika, “trasparenza” e “ristrutturazione”, le parole d’ordine che portarono alla fine della Guerra fredda passando per la caduta del sistema sovietico.
Affetto da una malattia “grave e prolungata”, Gorbaciov è morto ieri sera nella Clinica ospedaliera centrale di Mosca, dove era ricoverato da tempo. Sarà seppellito presso il cimitero di Novodevichy, accanto alla sua amata moglie Raisa, morta nel 1999.
Secondo Joe Biden, Gorbaciov credeva nella glasnost e nella perestroika “non come meri slogan ma come la via da percorrere per il popolo dell’Unione Sovietica dopo così tanti anni di isolamento e privazioni”. Un “leader raro”, lo ha definito il presidente degli Stati Uniti, secondo cui Gorbaciov “ha reso il mondo più sicuro”.
Più stringato il messaggio del presidente russo Vladimir Putin, che tramite il proprio portavoce ha espresso le sue “più profonde condoglianze”. “Domani invieremo un telegramma di condoglianze alla sua famiglia e amici”, ha detto Dmitri Peskov. Il giudizio del leader russo sul lascito dell’ex segretario dell’Unione Sovietica è sempre stato netto, fino a definire il collasso dell’Urss “la più grande catastrofe geopolitica” del 20esimo secolo.
“L’eredità che ha lasciato può essere paragonata a una catastrofe che nemmeno Hitler ha inflitto al nostro paese”, ha commentato il deputato di Russia Unita Vitalij Milonov, che come altri esponenti politici russi ha battuto il tasto sui fallimenti degli anni ’90 e il riscatto offerto dalla guerra in Ucraina.“È simbolico che Mikhail Gorbaciov sia morto nell’anno della decostruzione dell’ordine mondiale”, ha detto Milonov.
“Dall’inizio dell’operazione militare speciale, Gorbaciov è già il quarto politico deceduto direttamente coinvolto nel crollo dell’Urss”, ha detto un altro deputato di Russia Unita, Andrej Medvedev, ricordando le morti di altri dirigenti sovietici firmatari degli accordi che “sono diventati la base incondizionata di ciò che sta accadendo oggi in Ucraina” e portarono alla dissoluzione dell’Urss. “Questa, ovviamente è una specie di coincidenza quasi mistica”, ha aggiunto.