Infettato dall’ameba mangia-cervello, Fabrizio è morto a 29 anni
Il giovane è stato infettato dal raro parassita in seguito a un bagno in piscina
Fabrizio aveva 29 anni e una passione smisurata per lo snowboard. Lo scorso 16 settembre aveva iniziato a non stare bene: uno strano e forte mal di testa l’aveva colpito all’improvviso e nel giro di ventiquattro ore si era ritrovato a letto senza riuscire nemmeno ad alzarsi.
Fabrizio Stabile, a dispetto del suo nominativo italianissimo, veniva dal New Jersey, e non avrebbe mai pensato che quel mal di testa era il sintomo di una malattia che non gli avrebbe lasciato scampo.
Il giovane, infatti, è morto dopo essere stato infettato da una “ameba mangia-cervello”, un raro parassita altamente mortale. Il parassita in questione si sarebbe introdotto nell’organismo del giovane statunitense dopo una nuotata nella piscina di un resort di Waco, in Texas.
Quando Fabrizio non era più riuscito ad alzarsi dal letto, i suoi familiari l’hanno trasportato d’urgenza all’ospedale di Pleasantville.
Qui i medici non hanno compreso subito che alla base di quel dolore lancinante ci fosse il batterio dell’ameba mangia-cervello e hanno avviato una cura pensando che Fabrizio avesse contratto una meningite batterica.
La salute del 29enne però non accennava a migliorare. Le sue condizioni sono precipitate in fretta e solo dopo quattro giorni gli esami hanno portato a galla la verità: non era una meningite ad aver colpito Fabrizio, ma il Naegleria fowleri, un’ameba estremamente rara, chiamata “mangia-cervello”, che non lascia scampo al 98 per cento di chi viene infettato.
Fabrizio non ce l’ha fatta ed è morto dopo cinque giorni di ricovero in ospedale. I suoi cari hanno descritto il giovane come un amante dello snowboard, del surf e di “qualsiasi cosa avesse a che fare con amici e familiari”.
Il 29enne avrebbe contratto il Naegleria fowleri in occasione di una breve vacanza al Cable Park BSR a Waco, in Texas, dove aveva nuotato nella piscina a onde. Ora quel parco acquatico è stato chiuso in attesa di un’indagine avviata in seguito alla morte di Fabrizio Stabile da parte dei Centers for Disease Control and Prevention.
Sarebbero 143 i casi di persone infettate dal parassita diagnosticati fino ad oggi, secondo il Centers for Disease Control and Prevention da quando il parassita è stato scoperto 56 anni fa. Il Naegleria fowleri nella maggior parte degli episodi in cui si manifesta porta un’infezione mortale chiamata meningoencefalite amebica primaria che si contrae quando l’acqua contaminata entra nel corpo attraverso naso e bocca.