È morto James Dresnok, l’ultimo soldato statunitense fedele alla Corea del Nord
Oltre 55 anni fa, aveva disertato dall'esercito degli Stati Uniti per attraversare il confine e unirsi al regime
I figli di James Joseph Dresnok hanno annunciato la morte del padre, avvenuta alla fine dell’anno scorso. L’uomo, poco prima di morire, aveva confermato la sua fedeltà al leader Kim Jong-Un ed era l’ultimo soldato statunitense vivo in Corea del Nord.
Nel 1962, Dresnok, allora 21enne, aveva disertato dall’esercito del suo paese e insieme a tre compagni si era unito al regime nordcoreano, attraverso la zona smilitarizzata al confine tra le due Coree.
Dopo un periodi iniziale di stretto controllo, i quattro militari iniziarono a vivere una vita normale, dotata dei comfort dell’epoca, e comparvero in diversi filmati di propaganda del regime.
“Nostro padre è stato nelle braccia della Repubblica, ricevendo cura e amore dal partito, finché non è morto a 74 anni”, ha detto Ted Dresnok, primogenito del disertore, che ha cittadinanza nordcoreana – e il nome di Hong Soon Chol – ed è nato dalla relazione con Doina Bumbea, pittrice romena portata con l’inganno nel paese da agenti nordcoreani.
In un’intervista del 2016, James Dresnok aveva ammonito gli “imperalisti statunitensi” e la loro “follia bellicosa”, minacciando le ritorsioni distruttive del regime.
Il soldato aveva sempre manifestato soddisfazione per la sua scelta di vita. “Non lascerei la Corea del Nord neanche se ricevessi un miliardo di dollari d’oro su questo tavolo”, aveva detto in un’intervista all’emittente statunitense Cbs.
In un documentario, Dresnok aveva giustificato la sua scelta di disertare l’esercito, avvenuta oltre 55 anni fa, perché la moglie lo aveva lasciato pochi anni prima. In più, l’uomo, ripartito per la guerra in Corea, rischiava una condanna nella corte marziale per essere venuto meno ai suoi doveri di soldato: durante un turno, aveva visitato un bordello.