Mondiali di sangue
La Fifa chiede al Qatar di mettere un freno alle morti dei lavoratori nella realizzazione delle infrastrutture per i Mondiali 2022
La pressione internazionale si stringe sullo stato del Qatar per i Mondiali di calcio del 2022. I lavoratori migranti impiegati nei siti di costruzione delle infrastrutture destinate alla manifestazione calcistica sono sfruttati e vivono in condizioni deprecabili. La situazione ricorda quella dei lavoratori brasiliani nei cantieri per i Mondiali del 2014.
I gruppi in rappresentanza degli operai vittime dello sfruttamento, insieme alle Nazioni Unite, hanno chiesto alla Fifa di agire per fermare l’aumento del numero dei morti nei cantieri, già arrivato a 100.
Durante la due giorni tenutasi a Zurigo, la commissione esecutiva della Fifa ha discusso del caso qatariota e della preparazione di uno degli eventi sportivi maggiori mai organizzati nel Medio Oriente. Il presidente della Uefa, Michel Platini, si è dichiarato molto preoccupato per la situazione.
Le condizioni di lavoro in Qatar potrebbero portare a circa 4000 morti se non arriverà qualcosa a cambiarle. I sindacati e le famiglie chiedono alla Fifa di togliere al Qatar l’incarico se nulla verrà fatto.