Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Ancora bombe su un ospedale in Siria, sono almeno 13 le vittime

Immagine di copertina

La struttura ospedaliera supportata da Medici senza Frontiere è stata quasi interamente distrutta da raid aerei concentrati sulle aree controllate dai ribelli

Un’ospedale supportato da Medici senza Frontiere è stato bombardato in Siria, causando la morte di almeno 13 persone. La struttura ospedaliera colpita da raid aerei durante il fine settimana è situata nella città di Millis, nella provincia settentrionale di Idlib, sotto il controllo dei ribelli. Lo ha reso noto un comunicato stampa di Medici senza Frontiere. 

Il raid aereo che ha distrutto l’ospedale è avvenuto sabato 6 agosto, ma solo oggi è stato reso noto. Tra le vittime ci sono quattro membri dello staff ospedaliero e altre nove persone – tra cui cinque bambini e due donne – mentre altri sei membri dello staff medico sono rimasti feriti.

L’organizzazione non governativa ha precisato che sono stati diversi gli attacchi aerei susseguitisi nel corso del fine settimana. Due attacchi hanno colpito direttamente l’ospedale e altri due hanno invece colpito le vicinanze dell’edificio (intorno alle 14 ora locale). 

Il bombardamento, avvenuto in un periodo di crescente intensità del conflitto nella zona ha distrutto la maggior parte dell’edificio, compresa la sala operatoria, l’unità di terapia intensiva, il reparto di pediatria e circa l’80 per cento dei dispositivi medici, le ambulanze e il generatore.

Noto come centro di riferimento specializzato in pediatria, l’ospedale forniva cure mediche essenziali a circa 70mila persone che vivono a Millis e nelle aree circostanti, dove si è concentrato un gran numero di persone sfollate fuggite dai bombardamenti ormai frequenti nelle aree settentrionale della Siria. 

All’ospedale si rivolgevano, per cure d’urgenza e consultazioni, circa 250 pazienti al giorno, fra cui molte donne e bambini. Msf sosteneva questa struttura dall’inizio del 2014, prima con forniture e consulenze tecniche, poi anche attraverso contributi economici ai membri dello staff per consentire loro di continuare a lavorare. 


Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa