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Home » Esteri

Militari turchi hanno preso posizione all’interno del territorio siriano

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Militari e veicoli corazzati dell’esercito turco sono entrati in Siria e hanno preso posizioni nella provincia di Idlib, nel nord del paese.

Secondo quanto riferito in un comunicato, le truppe prenderanno posizioni nella zona per rendere possibile la creazione di una “de-escalation zone” che contribuisca alla pacificazione tra le truppe fedeli ad Assad e i ribelli, come stabilito dagli accordi con Russia e Iran.

Nella provincia di Idlib è molto forte la presenza del gruppo Hayat Tahrir al Sham, legato ad Al Qaeda, e nella zona di Afrin è presente un enclave controllata dalle forze curde che la Turchia vorrebbe contenere.

La Turchia nel delicato scacchiere siriano ha sempre sostenuto i ribelli che si oppongono al presidente Bashar al-Assad. Oltre a questo, lo scorso anno ha sostenuto un’offensiva contro l’Isis nel nord del paese.

L’offensiva turca in Siria vuole inoltre evitare che l’YPG, la forza curda presente nel paese e che gode del sostegno statunitense, acquisisca ulteriore terreno nell’area soprattutto della provincia di Idlib.

Secondo la stampa turca, a prendere parte a questa nuova operazione sono stati 30 veicoli corazzati e circa 100 militari. L’esercito ha dichiarato che al momento questi soldati prenderanno posizione per osservare i movimenti di truppe nelle zone e mettere in sicurezza l’area, come stabilito nel settembre 2017 ad Astana, in Kazakistan, nel vertice in cui la Turchia ha incontrato i leader di Russia e Iran, che sostengono invece il presidente siriano Assad.

L’accordo prevede la creazione di una “de-escalation zone” nel nord della Siria che venga controllata attraverso circa 500 postazioni controllate dalle tre potenze.

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